A volte dimenticare le regole non può che far bene, anche se il risultato fa sorridere liberarsi dalle costrizioni aiuta a tirar fuori chi siamo davvero!
Devo dire che poter tornare a Scrivere Libero è piacevole e spero che diverta voi tanto quanto diverte me...
Una volta mi anno chiesto di dire chi sono e io non sapevo che dovevo rispondere, così ci o pensato un sacco di tempo, che proprio non ciavevo gnente di migliore da fare, e dopo tutto 'sto pensare ho pensato una cosa troppo fica: io non sono V., sono una palla da discoteca, come quelle che si atacano al soffito, tutte fatte di specchiettini che sbrilluccicano in tanti modi strambi quando ci vanno a finire sopra le luci (o le lucciole?). Che ti puoi incantare a guardarmi e pensi, soprattutto se ti hai calato qualcosa di bello peso, "cazzo che trip, potrei rimanere a guardare 'sta palla per ore!", e ti perdi e ti incanti nei riflessi sempre diversi... e nel mentre che mi guardi io continuo a girarmi intorno, come che sto cercando quello che non ce ma che propio non mi voglio arendere.
E rifletto, e quando sono stato colpito da un raggio per un attimo mi accendo e sparpalio intorno a me quella luce, che così tutti possono provare per un po quello che provo io. Ma la lucentezza di una palla da discoteca e effimera (che non so se è la parola giusta, me la spiegata una volta una luce strobo che fa sempre la parte della secchiona solo perché sa parlare bene, ma non è mica colpa mia se in discoteca vedo solo tamarroni che mi imparano male le cose, e comunque la strobo mi a detto che effimera è una roba che dura propio pochissimissimo e poi sparisce... mah) e quando tutti vanno a casa che si e fatto tardi e anno sonno, e inizia a vedersi una fettina di sole e il locale chiude io resto sola al buio, ferma, un po' stanca e un po' triste, e mi viene da ricordarmi di quando brillavo e di quella luce che pensavo non si spegnerebbe mai.
La musica presto o tardi finisce...
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