Penso al mio passato e sono felice che sia stato così tranquillo, sereno, bello, ai miei fratelli, parte di me, un diverso modo di essere me, ai miei genitori e allo splendido lavoro che hanno sempre fatto con noi.
Penso a quello che ho scelto di fare della mia vita e sempre più spesso mi assale il dubbio di aver fatto le scelte sbagliate.
Penso che sia importante avere il coraggio di ammettere i propri errori e la forza di volontà di cercare di porvi rimedio.
Penso di non avere molta volontà in questo momento, però so di aver fatto tanti sbagli.
Penso che qualcuno mi abbia portato via quello che avevo appena trovato.
Penso di essere responsabile delle perdite subite... da me, da lei.
Penso che la ricerca sia stata faticosa ma mi abbia portato dove speravo di arrivare, ed è solo causa della mia innata mancanza di tempismo se il primo premio lo ha vinto qualcun altro.
Penso davvero tutto quello che le ho detto, perché quando gliel'ho detto la guardavo dritto negli occhi e non era facile.
Penso che non riuscirò mai a capire perché sento il bisogno della sua presenza, pur sapendo come mi fa sentire la conseguente necessaria assenza.
Penso a come ogni volta che la guardo vorrei costringermi a voltarmi e non ci riesco.
Penso che è inutile pensarci, che semplicemente è così e non può essere diversamente.
Penso a quando riuscirò a ripensare a tutto quello che ci è successo senza sentirmi sovrastato dallo sconforto, avvampato di gelosia, rabbia, odio, trafitto da delusione, rimorso, dolore.
Penso che non succederà presto e lo accetto; è giusto che sia così, altrimenti non sarebbe stato amore e l'unica cosa che mi consola ora è pensare al privilegio che mi è stato concesso, quello di amare davvero.
Penso che averla amata sia stata la scelta più giusta della mia vita... e sono sicuro di amarla ancora ogni volta che desidero non averla mai conosciuta.
Penso di avere un modo di ragionare contorto ma almeno è il mio modo di ragionare.
Penso che a volte lei mi confonde e quando lo fa non so davvero come comportarmi.
Penso a quando mi guarda e sorride, e quando lo fa è come se tutto il dolore non fosse mai esistito.
Penso che sia tanto difficile rendersi conto di quanto si è fortunati, che è troppo facile dare per scontata la presenza di qualcuno e che quando solo quando questo qualcuno si allontana ci si rende conto del vuoto che ha lasciato; ha dimenticato cosa stava trascurando, ha deciso di allontanarlo e ora torna vantando i suoi diritti?
Penso che mi abbia chiesto una cosa sbagliata e nonostante sappiamo entrambi che sia così, entrambi abbiamo un motivo per proseguire su questa strada... motivi diversi ma lo scopo è lo stesso, vederla sorridere ancora.
Penso di non dover essere io ad evitare di scrivere, piuttosto qualcuno potrebbe imparare a leggere e nel contempo imparare una volta per tutte a farsi i cazzi suoi.
Penso che non è giusto; la vita non si ferma davanti alle lamentele però io non sono la vita e ora ho bisogno di tirare un po' il fiato.
Penso che la vita è una vecchia puttana... ma quanto fascino ha!
Penso a ieri sera, alla sensazione di un istante, tanto effimera quanto potente, ad un sorriso solo abbozzato, involontario, spontaneo, alla certezza che la storia non è finita... mi ha preso alla sprovvista, ed è stato come se quel pensiero fosse una realtà ineluttabile; questo pensiero io lo tengo stretto, non mi illudo, non più ormai, ma lo tengo al sicuro comunque, protetto, perché per me conta più di quanto le parole possano esprimere.
Penso che sarà sempre con me, in me, e che comunque vadano le cose nessun'altra sarà mai come lei.
Penso che penso troppo, è il mio più grande pregio ed il peggiore dei miei difetti!
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