Cammina, ha il mare alla sua sinistra, a tratti si ferma a guardarlo e si chiede cosa succede oltre l'orizzonte. Ricorda quando da bambino credeva che il mondo finisse in quelle acque, che lì dove riusciva ad arrivare la vista fosse il principio e la fine di ogni cosa e sognava, piccolo Ulisse ancora pieno di sogni e ambizione, di violare i misteri delle colonne d'Ercole della sua immaginazione. Ora sa che erano solo fantasie di un fanciullo, eppure continua a desiderare, certe notti, di poter salire su una barca, farsi inghiottire dalla notte, remare... remare fino a perdere le forze per poi lasciarsi trasportare dalle correnti verso terre lontane dove poter dimenticare il suo dolore.
In lontananza vede le luci della città riflettersi nell'acqua scura e sente le onde scagliarsi impetuose contro i frangiflutti. C'è profumo di mare. La luna, vezzosa, si nasconde dietro le nubi. "Che si stia avvicinando un temporale?" pensa, e per un attimo la fitta coltre di pensieri che lo turba si squarcia, "forse dovrei rientrare... avrei proprio dovuto portare un ombrello".
Se poteste vederlo forse capireste il turbinio di sensazioni che gli imperversa intorno, a tratti sembra che i demoni del suo passato assumano consistenza e gli danzino intorno sbeffeggiandolo mentre lui, ignaro, cerca di scacciare passioni mai dimenticate.
Cammina solo, abbassa lo sguardo nelle rare occasioni in cui qualcuno gli passa accanto, forse vergognandosi della sua debolezza. Ha uno sguardo così bello, occhi di un verde limpido, profondi e dolci, però non riesce a nascondere il velo di tristezza che li copre.
Cadono le prime gocce di pioggia, lo sorprendono, resta immobile sotto la debole luce di un lampione. La sua ombra sembra un buco nero pronto ad inghiottirlo, quasi desidera che un oblio eterno lo costringa a strapparsi di dosso una parte di sè, la più importante. Alza la testa per rivolgere il viso al cielo scuro, per sentirsi l'acqua scorrere addosso. E' ancora lì ma ora accanto a lui c'è lei che ride felice per quel temporale improvviso, sembra passata un'eternità. Il ricordo di lei è vivido, allunga una mano nell'assurda speranza di poterla toccare ancora, accarezzarla come quel giorno, baciarla.
Stringe il pugno con forza e l'immagine scompare. Che sia passato un secondo, un minuto, forse un'ora? Non lo sa ma ha smesso di piovere. Sente le guance bagnate e stavolta non è il cielo su di lui. Sta piangendo. Domani avrà la forza di guardare avanti, oggi lascia che i rimorsi e la rabbia che lo dilaniano vengano fuori, oggi piove...
ON AIR : Skunk Anansie: You'll Follow Me Down
Belle parole, bel racconto... belle emozioni. Però una promessa me la devi fare eh? Entro l'estate un racconto POSITIVO e GIOIOSO!!^^ Chiedo troppo? perchè mi spiace sentirti spesso così giù... o mi sbaglio? Ma io credo che questi racconti riflettano il tuo stato d'animo... ed è veramente uno SPRECO che un ragazzo così sensibile e profondo sia spesso così giù...
RispondiEliminaVirtualmente ti abbraccio!^^
Nuvola*
Grazie per le tue parole... credo che tu abbia pienamente ragione, solo che spesso noi siamo così *fissate* con la linea non tanto per piacere agli altri, quanto perchè siamo noi stesse a non accettarci... mi fa davvero molto piacere (e mi solleva!^^) sentire proprio gli uomini parlare in prima persona e dire che alla fine si innamorano di noi (il mio ragazzo stesso dice che non gli piacciono neanche un po' quelle magre!!)... ma finchè non imparerò io stessa ad amarmi al 100% per come sono, nessuna parola potrà mai convincermi!
RispondiEliminaComunque se anche tu ogni tanto volessi ricordarcelo non mi dispiacerebbe affatto, eheh!!^^
Un bacione
Nuvola*