giovedì 23 aprile 2009

Del bisogno di cambiare e di altre debolezze

Un uomo di rabbia.

Che si lascia infastidire da quello che non può controllare e ancora di più da quello che egli stesso provoca.

Che crede in alcune cose e cerca di convincersi che in realtà non la pensa così.

Che ogni volta che affronta i suoi demoni ne esce irrimediabilmente sconfitto.

Che vorrebbe fare 1000 ed è così stanco e disilluso da riuscire a malapena a fare 10.

Che si domanda se c'è un senso, e quando il senso lo trova si domanda qual è il senso di quel senso.

Che prova sensazioni e non le butta fuori per paura che, e quando invece non prova nulla vorrebbe sapere dove sbaglia.

Che non è cattivo e invece dovrebbe, che non è insensibile e invece dovrebbe, che dice di lasciarsi scivolare le cose addosso e lo vorrebbe... ma all'atto pratico non ci riesce.

Che si comporta come un asociale perché è stanco della "socialità" che lo circonda.

Che scrive parole che poi non ha voglia di rileggere e che non pronuncia parole che vorrebbe urlare forte.

Che fuori cerca di essere comprensivo e presente anche quando dentro è vuoto e freddo.

Che si chiede come sta, univoco, perché un pensiero lì c'è sempre.

Che non ha più voglia di.

Che stringe i pugni troppo spesso.

Che si pente di tutti i suoi sbagli, ma di uno proprio no, non ce la fà davvero.

Che ancora immagina ciò che non sarà e si chiede cosa ne sarà... di lui... e del resto.

Che uomo è un uomo di rabbia?

ON AIR: Pino Daniele - Voglio di più


[...]
Io che ho visto un uomo

e una campana
stare insieme a gridare per ore
io che ho visto il mare
oggi sono stanco
[...
]

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