Guardavo le date degli interventi sul blog e mi sono reso conto che è da un po' che non scrivo nulla. I post si sono diradati e non ho ancora deciso se è un bene o un male. Nei tumulti emotivi degli ultimi tempi queste pagine hanno rappresentato un porto franco, le mie stanze private in cui sfogare preoccupazioni e malumori, il luogo dove i pensieri divenivano parole che potevo leggere, rileggere e analizzare in maniera più critica.
Ora che ho deciso di rallentare la mia vita, di ridurre le aritmie del mio povero cuore malandato mi accorgo di avere anche meno voglia di fermarmi a scrivere. Purtroppo quello che è successo continua a seguirmi a pochi passi di distanza, presenza tanto invisibile quanto ingombrante. A volte provo il desiderio forte di parlarne ancora, di sfogarmi, di urlare tutta la rabbia e la tristezza che ho dentro ma mi accorgo che non farlo non avrebbe senso... sono storie passate, già vissute, parole già dette, lacrime già versate.
Ho voglia di guardare avanti anche se con la vista offuscata diventa tutto più difficile. Cerco di non soffermarmi sui tanti pensieri che mi impediscono di tornare a camminare a testa alta. Lei è sempre qui, dentro me, intorno a me.
Ora devo andare, ho giusto il tempo di mettere in valigia le ultime cose, stacco la spina per un paio di giorni... più facile a dirsi che a farsi. Ancora alla ricerca della serenità, aspetto di incontrare di nuovo una persona che faccia sparire con un semplice sorriso tutto il resto.
A presto...
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