Mi piace vedere i colori vividi del primo pomeriggio, intensi, la luminosità del cielo terso di maggio. Mi piace sentire con un brivido un leggero refolo di vento accarezzare il mio corpo rilassato. Ritrovo una serenità che da mi sembra di aver perduto da tempo. Mi piace soprattutto guardare il sole spegnersi dolcemente dietro il profilo netto dei monti all'orizzonte, e i contorni delle case sfumare nel delicato rossore del tramonto.
Penso a me, a quel che sono, a chi sono; mi sembra quasi di capire e di capirmi ma non è altro che la sensazione di un istante, troppo breve per contare qualcosa, troppo intensa per essere ignorata.
Penso a chi mi sta attorno, a come altre vite abbiano incontrato la mia sfiorandola a volte, altre volte deviandone il suo corso con la forza irresistibile di sentimenti forse non compresi appieno ma vissuti con infinita passione.
Penso al passato con nostalgia e al futuro con speranza mista a timore. E' la paura di perdere ciò che più amo, la stessa maledetta paura che mi fa sbagliare così spesso costringendomi a comportarmi come non dovrei.
Penso alle opportunità che la vita offre ogni istante di ogni giorno, all'isitintività che mi ha fatto perdere la strada così spesso e che pure nelle scelte più importanti mi ha condotto sicura dove neanch'io sapevo desiderare di voler andare.
Questa finestra col suo piccolo scorcio di mondo fuori è metaforicamente una finestra su di me, sulle mie domande di sempre e sulle risposte che forse, col tempo, arriveranno.
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