Da un po' di notti dormo poco e male, colpa di una tosse che a quanto pare mi considera il suo migliore amico e forse anche di qualche pensiero che incurante della regola per cui "il passato è passato" continua a ronzarmi in testa. In tutto ciò non ci sarebbe nulla di male, non fosse che sono troppe le volte in cui non riesco a controllare il mio "stream of consciousness" e mi ritrovo idee e immagini che attraverso secanti e/o tangenti si allontanano sempre più dal loro punto di origine.
In questo modo mi ritrovo a costruire milioni di storie senza capo nè coda, perso in investigazioni del mio privato e del suo pubblico interfacciarsi col mondo.
In un ansia da ragionamento deduttivo mi chiedo il perché di tutto ciò che vedo e il risultato è che ogni risposta si trascina dietro altre domande; come in una spirale, solo che anziché raggiungerne il fuoco la percorro allargando sempre di più la traiettoria.
Anche ora mi rendo conto di avere iniziato a sragionare, non era questo il discorso che avevo in mente di fare, però sono in balia delle scelte di percorso prese da tutte quelle parti di me su cui non riesco ad esercitare pieno controllo.
Ecco, forse il problema consiste proprio in questo, nel controllo, nella sua assenza oppure nella sua esasperata presenza; è una vita intera che cerco di disciplinare il mio modo di fare, riuscendoci a volte, altre volte no. Quello che mi fa rabbia è che scopro di essere capace di mandare giù fin troppe cose, mascelle serrate, pugni chiusi, un tremendo desiderio di colpire, per far male, per farmi male... mentre poi tutto quello che faccio è voltarmi per non essere costretto a guardare.
Non sono mai stato tipo da covare rabbia in silenzio, preferisco lasciare che le situazioni mi attraversino perché so che se esplodessi gli effetti sarebbero devastanti... eppure in certi momenti l'odore della violenza mi attrae terribilmente....
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