Ricordo la prima volta che l'ho vista...
Non com'era vestita, questo no, però ricordo le sensazioni che ha provocato, le impressioni che non sono più andate via, consolidandosi lentamente in certezze. Ricordo che era bella e che era imbarazzata; come biasimarla? Trovarsi in mezzo a degli sconosciuti che davano chiaramente l'idea di avere gravi squilibri psichici avrebbe messo in difficoltà chiunque, eppure riusciva a sembrare a proprio agio, gentile e decisa al tempo stesso. Ricordo di aver pensato che aveva qualcosa di speciale senza riuscire a capire il perché e di essermi sentito stranamente agitato.
Ricordo le prime volte che siamo usciti insieme...
Ero curioso, tanto curioso di conoscere meglio quella ragazza che sembrava così diversa dalle altre. Ricordo le innumerevoli volte che mi ha lasciato di sasso intuendo ciò che pensavo, arrivando a comprendere molto più profondamente di quanto si rendesse conto chi aveva di fronte. Ricordo di essere rimasto stregato dai suoi occhi fin da subito, di aver sentito il bisogno di fissarli perché intuivo che attraverso essi avrei potuto scoprire tutto quel che c'era da sapere. Ricordo di aver desiderato che fosse sempre felice, perché ad ogni sorriso si illuminavano il suo viso e tutto ciò che aveva intorno.
Ricordo i miei timori...
Col passare del tempo iniziavo a prendere coscienza dei motivi per cui mi ero sentito nervoso dal primo momento che l'avevo vista. Ricordo di aver tentato, con poca convinzione, di persuadermi che non stava succedendo niente, di averci riso su. Ricordo tutti coloro che non conoscendoci ci scambiavano per una coppia; la cosa mi divertiva e al tempo stesso mi preoccupava, sembrava quasi che tutti tranne me avessero capito cosa mi si agitava dentro.
Ricordo la rabbia...
Ho sbagliato e non ho paura ad ammetterlo. Ricordo però errori più grandi dei miei... come potrei dimenticare? Ricordo - anche se non vorrei - chi ha cercato di strapparmela via, non sapeva che non poteva riuscirci, in un modo o in un altro lei mi resterà sempre accanto e questo lo so per certo! Ricordo l'ansia, il peso sullo stomaco mentre speravo di essere l'unico destinatario di uno scherzo crudele quanto vigliacco. Ricordo l'ira che mi ha acceso nello scoprire che non era così, la voglia di colpire con tutta la forza che avevo in corpo lo sceneggiatore di questo dramma di serie B che non aveva - non ha - il coraggio di farsi riconoscere. Ricordo i dubbi, ogni maledetto sospetto, la difficoltà di tornare a fidarmi di chiunque... li ricordo bene, sono ancora qui con me.
Ricordo la sofferenza...
La mia, la sua, tutto il resto non mi interessava. Ricordo di averla trovata quasi in lacrime. Sapevo perché e avrei dovuto esserne felice... come mai allora non ci riuscivo? Ricordo di essermi sentito tremendamente in colpa a dispetto di chi mi diceva che io avevo fatto solo quello che chiunque altro al mio posto avrebbe fatto. Ricordo di essermi sentito inutile, impotente, di aver pensato che non ero riuscito a proteggere da me una persona che era più fragile di quanto desse a vedere. Ricordo di aver desiderato che mi chiedesse qualcosa, qualunque cosa, se solo avesse voluto avrebbe avuto tutto... e anche qualcosa in più.
Ricordo tante separazioni...
Aveva bisogno di tempo e di spazio, aveva bisogno di capire... ne avevo bisogno anch'io. Ricordo la sensazione di vuoto ogni volta che andava via. Ricordo il peso dei silenzi, la paura di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato, il terrore di non vederla tornare. Ricordo di averla vista partire in un sogno, salire su una nave ed allontanarsi per sempre; nel sogno il mare era calmo sotto un tramonto rosso fuoco, lei una sagoma indistinta ed io correvo, sperando di raggiungerla prima che fosse tardi perché avevo ancora così tante cose da dirle. Ricordo tutte le volte che ho desiderato chiamarla, sentire la sua voce, ricordo il peso della sua assenza, quanto mi è mancata, quanto mi manca ancora adesso.
Ricordo i momenti belli...
Quelli sono miei e miei soltanto, lo saranno per sempre. Ricordo le sensazioni di ogni parte del mio corpo ogni volta che l'ho avuta vicino, ricordo la serenità che è stata in grado di infondermi ogni volta che abbiamo parlato, la complicità, la stima, l'affetto, gli attimi in cui tutto sembrava perfetto... e così tanto altro ancora!
Ricordo una frase...
L'ha tirata fuori all'improvviso, con leggerezza, con gli occhi lucidi... mi ha detto "tu qui sei la mia famiglia" ed io non ho saputo, non ho potuto risponderle, ho cercato soltanto di non mettermi a piangere "come una femminuccia". Ricordo di aver deciso in quel momento che avrei fatto di tutto per farla tornare felice a dispetto di speranze e desideri, perché lei per me è importante davvero.
Non sono bravo a tenere a mente le date di qualsiasi tipo di ricorrenza, ho difficoltà con i nomi delle persone, tutto ciò che imparo a memoria solitamente lo dimentico nel giro di pochi giorni... ma le cose davvero importanti le ricordo tutte...
Nessun commento:
Posta un commento