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venerdì 25 settembre 2009

L'eterno ritorno

Sono tornato.


(Ma diciamolo piano, in un sussurro, poco più di un bisbiglio, che magari così sembra meno vero... che forse non lo sentirà nessuno e sarà come non esserci)


Sono stato via tanto, me ne rendo conto guardando un pelo più in basso la data dell'ultimo post. Ho affrontato questioni che andavano risolte mentre scappavo da altre per le quali soluzioni non vedevo.
E poi è successo che ho capito di non voler tornare perché la mia vita, cio' che realmente sono, non appartiene a questo posto. Vecchie sensazioni che ero convinto di aver rimosso e che invece giacevano latenti.
Così mentre ero a casa, quella vera, ho iniziato a pensare a quanto poco abbia costruito qui e a come quel poco si sia allontanato in cerca di nuove prospettive senza che potessi fare nulla per tenerlo ancorato qui, senza che nulla volessi fare perché sapevo che presto o tardi sarebbe successo, ed era giusto.

Ed ora che sono qui da qualche giorno appena già mi mancano colori, profumi e il calore di luoghi che sono come la tua maglietta preferita di quando eri bambino e sai che ormai non potresti mai metterla ma nonostante cio' non hai cuore di buttarla via.

Sono tornato... ma voi fate finta che non ci sia ancora per qualche giorno.


ON AIR: Timoria - Casamia

lunedì 12 gennaio 2009

Per ogni andata c'è un ritorno

Così alla fine sono di nuovo qui.
Un nuovo anno come tanti altri anni, un nuovo inizio come tanti altri inizi.
Questa volta però non avevo nessuna voglia di rientrare, ho sentito forte la sensazione di non appartenere più a questo posto. O forse no, forse volevo semplicemente continuare a tenere una considerevole distanza di sicurezza, a farmi proteggere da qualche centinaio di chilometri d'Italia.

Ho sviluppato una teoria.
Il pensiero viaggia in direzione di ciò che ha più vicino. Tralasciando le contingenze che devono per forza di cose avere la priorità, per me cambiare regione equivale a cambiare modo di pensare. E' come se l'attraversamento dell'immaginario confine geografico mi facesse scattare uno switch nel cervello. Inizio a pensare, finalmente, ad altro, e in un certo senso ciò mi fa sentire libero.

Anche per questo tornare non è stato troppo piacevole.
Aldilà della casa, degli amici, delle strade calpestate per una vita, dei suoni e dei rumori familiari, della terra in cui le mie radici si fanno sempre più profonde, aldilà di tutto c'era il timore di ritrovare i vecchi pensieri. E dal momento che non so come fronteggiare quello che mi circonda, che da me fuoriesce, ho deciso di smettere di obbedire alla legge di azione e reazione, senza sovrastrutture inutilmente fastidiose.

Sono tornato e, visto che non avrei potuto fare altrimenti, va bene così.

mercoledì 29 ottobre 2008

Rabbia. La sente dentro, montare sempre più, senza controllo. Come se gli avessero acceso un fuoco al centro del petto e l'incendio divampasse senza controllo, diffondendosi a tutto il corpo. Non agli occhi però, si rende conto che ha la vista offuscata. Gli occhi umidi, non vuole piangere ancora, si sente così debole eppure batte i pugni sul tavolo, con violenza, in un'improvviso scatto d'ira così estraneo alla sua natura e per questo ancor più volento si alza, e inizia a colpire l'aria vedendo in essa un volto, null'altro che la proiezione di tanto dolore.
Si lascia andare sul letto, sfinito, ormai non ne può più, vorrebbe solo poter abbassare le palpebre con la facilità con cui tira giù le persiane e dormire. Dormire e dimenticare. Dormire e smettere di continuare a lacerarsi il cuore. Vorrebbe spegnersi, e risvegliarsi in un mondo diverso, vivo di persone diverse, ma non ci riesce. Troppi i pensieri, i fili da annodare, troppe le parole e i gesti che esigono nuova attenzione. Sente un pulsare sordo e costante alle tempie, un dolore che si irradia fino alla mascella e si accorge che sta serrando i denti. E' la sua reazione, come se avesse paura che anche un solo spiraglio aperto possa trasformarlo nella copia mal riuscita del vaso di Pandora.
Cerca di rilassarsi, qualche respiro profondo, lascia che la tensione nei muscoli si allenti ma la Domanda, la madre di tutti i quesiti, torna a tormentarlo come un vecchio disco incantato... perché?
Si è dato almeno un milione di risposte, altrettante ne ha sentite da amici e non, eppure sembra che nessuna lo abbia mai convinto davvero.
Si sente sconfortato, deluso, amareggiato da qualcosa che pure sapeva sarebbe accaduto. Forse però la cosa che lo spaventa di più è che si sente svuotato, senza avere la minima idea di come reagire, al contrario chiedendosi se vale davvero la pena di reagire.

Ha perso tutte le sue battaglie.

martedì 13 maggio 2008

Nuove conoscenze

Negli ultimi tempi la vita mi sta scorrendo davanti lenta, monotona. Non me ne lamento, per carità, è così solo perché io non voglio altrimenti, in questo momento la ripetitività è il mio anello salvagente. Però anche quando per un qualsiasi motivo rinunci ad essere protagonista e decidi di fare la comparsa per un po' può capitarti di fare incontri inaspettati quanto piacevoli.

Prendiamo ieri ad esempio, mi hanno presentato una ragazza; visto il preavviso minimo non ho potuto prepararmi per bene all'incontro ma ripensandoci ora non ce n'è stato bisogno e confesso che il merito di ciò non è mio (come al solito...).

E' difficile da credere, lo so, ma già dalla prima occhiata ho capito tante cose: innanzitutto, per non smentire la nomea che mi è stata ingiustamente attribuita, devo confessare che è davvero bella, in alcuni momenti mi ha ricordato un'altra giovane donna che conosco e per cui confesso di stravedere... il che è tutto dire!
Quello che sto per scrivere è forse anche meno credibile di quanto sopra ma giuro che a colpirmi di più è stato il suo sguardo, non sono sicuro di riuscire a spiegarmi ma è stato come se un piccolo nucleo scintillante di dolcezza nascesse dai suoi occhi per poi irradiare tutto il viso.

Ho avuto l'impressione che sia una ragazza piuttosto timida (tra simili ci si riconosce subito) ma forse era solo l'imbarazzo di avere a che fare con uno sconosciuto, però l'ho vista molto gentile, mi è sembrata simpatica, allegra e forse anche per questo mi è piaciuta sin dal primo impatto, istintivamente. In più conoscendo l'affetto che prova per lei chi me l'ha presentata e nutrendo in questa stessa persona una fiducia cieca, sono convinto che si tratti di una ragazza eccezionale.

Abbiamo parlato un po', a dire il vero ho parlato solo io però sono convinto che lei abbia ascoltato con attenzione. Le ho raccontato qualcosa di me, della mia situazione, dei miei timori e desideri, non volevo che si facesse una idea sbagliata, e le ho chiesto un favore.

Purtroppo però il tempo è tiranno e lei non abita più qui da qualche giorno. Quando ho saputo che era andata via e i motivi che l'avevano spinta così lontano mi si è stretto il cuore, magari non abbiamo avuto modo di conversare di tante cose ma sono comunque contento di aver fatto la sua conoscenza e le persone belle non si dimenticano mai!

Spero che nel posto in cui si è trasferita si trovi bene, mi hanno detto che il panorama è incredibile ed anche la compagnia è tutt'altro che malvagia!
Da quel che ho visto poi anche se non è fisicamente presente è come se ci fosse e sono convinto che sarà sempre così... l'immortalità vera è continuare a vivere nel cuore e nei pensieri delle persone a cui si è voluto bene e che ci vogliono bene.

venerdì 1 febbraio 2008

Maybe... one day...

Perché non riesco a sputare fuori il veleno?
La rabbia, l'angoscia, l'ansia.
Può la volontà imbrigliare un cuore recalcitrante?
Amore e poi odio e ancora amore.
Perché ogni volta che ho di fronte lei sono così irrazionale?
...perché...

giovedì 13 dicembre 2007

Coscienza CO.CO.CO.

Buonasera a tutti, sono la "voce della coscienza" del proprietario di questo blog. Sapete, non mi sento affatto utile da un po' di tempo a questa parte, il mio protetto è un caso disperato, è probabile che non si sia ancora neppure reso conto di essere pericolosamente vicino al quarto di secolo, difatti continua a comportarsi come un ragazzino.

Se devo essere proprio sincera a volte mi stupisce ancora, quando ci si mette sa essere delicato, gentile, disponibile, in rare circostanze addirittura intuitivo! Il problema sono le giornate no, e ultimamente ce ne sono state parecchie; si chiude in sé stesso e quando io cerco di fare il mio lavoro mi ripete che ho ragione -mi da il contentino! a me!!!- solo per continuare a costruire roccaforti di nulla.

Vi chiedo di perdonarlo se a volte sembra intrattabile, irascibile, indisponente. Vi assicuro che tutto sommato è un buon diavolo, non ha mai desiderato il male di nessuno e tutto nasce dalla traumatica transizione legata a un lungo periodo di confusione.

Il vero motivo per cui ho deciso di scrivervi però è un altro e se mi concedete ancora un paio di minuti intendo spiegarvi tutto. Vista la situazione che immagino ormai riusciate a intuire vi chiedo: voi una coscienza l'avete già? Si si, può sembrare una domanda strana ma non vi sto prendendo in giro, ho visto con i miei occhi che una coscienza nelle persone è più rara da trovare di una cintura di D&G.

Insomma, avete capito, mi sto proponendo come "coscienza supplente" per chi di voi dovesse averne bisogno, e per dimostrarvi che so fare il mio lavoro chiedetevi questo stasera... siete contenti di voi? Credete di aver fatto tutto l'indispensabile e magari anche il superfluo? Potete affermare in tutta onestà di non avere rimpianti? Quando il mio pupillo mi diceva di si mi sentivo così orgogliosa di lui perchè sapevo quanta fatica gli era costato rispondere alle mie domande.

Oggi lui continua a ripetere che una coscienza è solo una zavorra troppo pesante da trascinarsi dietro per una vita intera. Se c'è qualcuno che non la pensa così può contattarmi, anche qui se desidera, risponderò a tutte le richieste appena possibile!


Un'ultima cosa prima di svanire lasciandovi una scia di fumo e la sensazione di aver appena letto gli sproloqui di un pazzo... pentitevi dei vostri peccati se non volete essere fulminati! C'è sempre qualcuno più grosso e cattivo di voi...

mercoledì 14 novembre 2007

Pride & Prejudice

Ci sono giorni in cui sento tutto il peso della mia inadeguatezza.

E' la vita, chi è più forte sopravvive, perché se riesci a camminare sulla testa degli altri è normale che respiri aria pulita. Io non lo so fare, non ho mai imparato. Mi piacerebbe fregarmene -così tante cose vorrei tirare fuori da me in questo momento, e farne un grosso mucchio e bruciarle- ma non ci riesco.
Mi sono stati insegnati il rispetto, la pazienza, la cortesia, la disponibilità. Ne ho fatto il mio modo di essere convinto com'ero che a fare del bene qualcosa di positivo indietro ti torna. Invece sempre più spesso penso che siano tutte illusioni, utopistiche proiezioni sul mondo che ho attorno -sulla gente che ho attorno- di quello che intorno vorrei avere.
E mi piacerebbe poter dire che ho imparato, che da adesso tutto sarà diverso... io sarò diverso... me ne fregherò di qualsiasi cosa -persona- non sia me o non sia a meno di 10 centimetri da me ma non è così, per cui non prenderò in giro nessuno affermando il contrario.
Sono stato accondiscendente, gentile perché non conosco altri modi d'essere e non me ne pento, continuo a illudermi che sia il modo giusto di vivere e chissà che non riesca a insegnarlo anche a chi mi circonda.
Ma -c'è sempre un ma... o anche più di uno nel mio caso- ho incassato parecchi colpi negli ultimi tempi ed ho pazienza e nervi tanto tesi da avere iniziato a sfibrarsi a poco a poco. A lungo andare finiranno per spezzarsi, questo il motivo che mi spinge a chiedere anticipatamente scusa.
E' solo che la frase che ho sentito più spesso di recente è "è fatto/a così, non prendertela". No, non me la prendo, mando giù pensando che ho le mie responsabilità, e voglio dire una cosa sola che sembra sfugga con troppa facilità a troppe persone (me compreso)... sono fatto così anch'io, ho i miei difetti, tanti, le mie insicurezze, i mei sogni ,e ben nascosto, anche qualche pregio.

Ho la mia testa e non prendo le parole alla leggera.

martedì 9 ottobre 2007

Va meglio...

...ma vederla uscire da quella maledetta porta è ancora un sacrificio.

giovedì 7 giugno 2007

This is the end...

...my only friend, the end...

Così cantavano i Doors, forse questo è quello che pensava il buon vecchio Jim tutte le volte che mi fissava con quello sguardo enigmatico. Presto o tardi si raggiunge la fine, è inevitabile ma saperlo non addolcisce certo la pillola. Restano le cose brutte ma soprattutto restano quelle belle e col tempo, quando i contorni inizieranno a sfumare, al dolore subentrerà la nostalgia ma l'affetto resterà quello delle origini.
This is the end...

lunedì 4 giugno 2007

Stanco da morire

Troppo tempo tra alti e bassi, troppe botte, troppe delusioni. Distanze e preoccupazioni che non vanno via, compagne di viaggio da tanto. Speranze disattese e un dolore che può andare in pausa caffè, ma prima o poi torna.
Non mi dite che sto male, abbiate il coraggio di dirmi il perchè, merito di meglio.

giovedì 26 aprile 2007

Sarà per la prossima

Avevo voglia di scrivere qualcosa, tanta voglia davvero, ma non ce l'ho fatta. Ho abortito il post quando mi sono reso conto che non era questo il posto in cui lasciare uscire certe cose, e non è il modo in cui vorrei che certe persone le sentano.. non me ne vogliate, è un periodo un po' strano ma passerà.
Certamente passerà ma intanto sono arrabbiato e penso di averne motivo, sono fiducioso anche se non sono sicuro di averne motivo, sono preoccupato per diversi motivi, sono un leone in gabbia e aspetto che qualcuno o qualcosa venga a liberarmi, sono sordo perchè non mi va di ascoltare consigli saggi, sono muto perchè non mi va di parlare di cose che non sono parte di me da quando sono diventate me, sono cieco perchè non voglio guardare in faccia l'evidenza... sono un sacco di cose, eccetto quella che vorrei essere davvero.

lunedì 23 aprile 2007

Apatia vs. Me... 1-0

Come ha detto una volta una persona più saggia, più intelligente, più lungimirante di me... "i giorni felici arriveranno".
Li aspetto e in fondo so di meritarli.

martedì 17 aprile 2007

A presto

Quando ho deciso di aprire questo blog avevo voglia di creare un angolo di pace, una specie di zona franca dove poter riversare "pensieri e parole" (cit.). Mi è sempre piaciuto scrivere, lo trovo rilassante, è una attività che mi consente di mettere a fuoco le questioni con maggiore lucidità, di scaricare la tensione se ce n'è, di esprimere ciò che provo.
Ma quello che scrivo è principalmente quello che penso, sogno, desidero, e non cronaca (di qualsiasi colore vogliate immaginarla!). Purtroppo pare che sia tanto facile sorvolare su questo particolare, e la cosa mi infastidisce... parecchio. Per questo probabilmente allenterò un po' il legame con questa mia creatura... mi pesa molto farlo ma la facilità con cui si travisano anche le parole scritte mi ha portato a fare queste considerazioni.
Buena Suerte...


[...]
Voglio trovare un senso a questa situazione
anche se questa situazione un senso non ce l'ha
[...]
Sai che cosa penso
che se non ha un senso
domani arriverà....
domani arriverà lo stesso
Senti che bel vento
non basta mai il tempo
Domani un altro giorno arriverà...
[...]

venerdì 16 marzo 2007

Figlio di un dio minore

Vorrei avere la capacità di tradurre in parole il tumulto di pensieri che mi accompagna in quest ultimo periodo ma non ne sono capace, non sono poi un granchè in fondo, sicuramente non sono quello che credevo di essere. Non mi sento migliore, nè peggiore, mi sento diverso e venire a patti con questa nuova consapevolezza non è semplice. Mi trovo a constatare che quasi mai le cose vanno come le si immagina, come le si desidera... c'è chi reagisce con forza e trova nuove energie per proseguire il suo cammino e chi ha bisogno di un po' più di tempo per assorbire i colpi. La vita è dura, ben altri sono i problemi, c'è sempre chi sta peggio, tutto questo lo so ma non mi è di grande aiuto... ciò che non ti uccide ti rende più forte e prego che sia davvero così, Dio solo sa se ho bisogno di essere forte ora!

domenica 18 febbraio 2007

Frammenti di Questo Amore

[...]
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perchè noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perchè noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio

[...]

                                                                                                                              
                                                                                                                                (Jaques Prevert)


venerdì 9 febbraio 2007

Vae Victis... ma non solo

Alla fine ce l'hai fatta, congratulazioni vivissime.
Vorrei dirti che ti odio ma onestamente non me ne frega più nulla.
Non ti auguro di passare quello che sto passando io, ci arriverai con le tue forze.