giovedì 22 ottobre 2009

Sliding doors...

In un paese non troppo diverso da quello in cui vivete, pieno di case non troppo diverse da quelle in cui abitate e popolato da persone non troppo diverse da quelle che conoscete, vive un ragazzo non troppo diverso da quello che immaginate.

Sebbene dia l'impressione di essere un amante della compagnia i momenti in cui si sente meglio sono quelli che passa da solo, con la solitudine a proteggerlo dalle ciarle di chi lo circonda e la compagnia della sua immaginazione. Da piccolo sognava spesso quale sarebbe stato il suo futuro, e si vedeva ora architetto, ora avvocato, ora calciatore e preso dalla passione del momento assumeva gli atteggiamenti che vedeva nei grandi. Quando il futuro si è senza preavviso mutato in presente ha smesso di sognare "cosa sarebbe potuto essere" per iniziare a chiedersi "cosa sarebbe potuto essere se".
"Cosa sarebbe successo se... ", se provaste ad entrare mentre formula un pensiero del genere quasi sicuramente non vi noterebbe, e potreste scorgerlo assorto, con la fronte corrucciata o un sorriso ebete a seconda della direzione presa dai suoi voli pindarici.

"E se riuscissi a mettere la testa a posto?", e si vede seduto dietro una scrivania, a dirigere la sua piccola impresa, circondato da persone che non ha mai stimato, soddisfatto nel vederle fargli da lacchè.

"E se non le avessi detto di amarla?"
, si chiede, e giù ad immaginare una successione di donne entrate e uscite dalla sua vita, dal suo letto, senza nè amore nè scopo, avvicinate perché soltanto chi è solo può capire quanto sono lunghe e solitarie alcune notti se non hai nessuno accanto; o peggio, sogna una vita di solitudine priva anche del conforto che può dare il ricordo di essere stato innamorato.

"E se avessi insistito?"
, la prima serie di immagini che gli si dipingono nella mente rappresentano scene di una vita tranquilla e felice, di discorsi interrotti da baci improvvisi, di bimbi che giocano sotto sguardi premurosi e attenti.

"E se avessi avuto il coraggio di rischiare?"
, e si ritrova catapultato in una realtà del tutto diversa, tra persone nuove, con la paura mista ad eccitazione che accompagna ogni nuovo inizio, chiedendosi come farà a ricostruire tutto da zero e con il desiderio di scoprirlo provandoci.

A volte però ci sono quelle domande che in condizioni normali evita accuratamente di farsi dal momento che si portano dietro tutte le angosce da cui traggono origine; dovete infatti sapere che quel ragazzo, per quanto cerchi di non darlo a vedere, di dimostrarsi convinto, deciso, imperturbabile, spesso si sente insicuro, e quand'è così inizia a pensare... "e se avessi sbagliato tutto? Se non valessi quanto credo? Se non riuscissi mai ad ottenere quello che cerco con tanta disperazione?".
Allora lo assalgono la malinconia e la tristezza, e se non doveste guardarvi intorno senza trovarlo provate a cercarlo in un angolo tranquillo, quasi sicuramente lo troverete lì che cerca di non mettersi in mostra, di passare inosservato mentre aspetta che scompaia quello strano luccichìo agli occhi.



What if there was no light, nothing wrong, nothing right.
What if there was no time, and no reason or rhyme?
What if you should decide that you don't want me there by your side, that you don't want me there in your life?

What if I got it wrong, and no poem or song could put right what I got wrong or make you feel I belong
What if you should decide that you don't want me there by your side, that you don't want me there in your life?

Oooooh, that's right... let's take a breath, jump over the side.
Oooooh, that's right... how can you know it if you don't even try?

Every step that you take could be your biggest mistake, it could bend or it could break but that's the risk that you take.
What if you should decide that you don't want me there in your life, that you don't want me there by your side?



ON AIR: Coldplay - What if

lunedì 19 ottobre 2009

Cogitabondo di sera, bel tempo si spera

L'inverno è arrivato, "in anticipo" pensa. E' percorso da piccoli brividi mentre cerca di avvolgersi più che puo' nella coperta. Ha sprangato le finestre, tirato giù le persiane, chiuso le porte ma sembrta che il freddo la maniera di entrare riesca a trovarla indipendentemente da tutto.

Si è sigillato nella sua stanza, ha poca voglia di parlare, ancora meno di stare in compagnia, sembra sempre avere mille cose a cui pensare e in un certo senso è così. La verità è che non riesce a spegnere quell'interruttore che invece la maggior parte della gente sembra avere sempre su OFF, e di conseguenza i pensieri continuano a girare senza meta, in maniera completamente casuale, come mosche in un barattolo.

Si chiede come mai i suoi piedi sono così freddi, gli pare di ricordare che molto tempo prima qualcuno gli ha spiegato come le estremità del corpo siano le più sensibili al freddo perché, essendo maggiormente capillarizzate, sono soggette a un più rapido scambio termico. Non sa se è vero ma il pensiero che una spiegazione ci sia lo fa stare meglio.

Prende un libro, lo sfoglia, legge qualche pagina, torna a metterlo giù; pare non riesca a concentrarsi sulle parole, gli sfuggono da sotto al naso prendendolo in giro, invitandolo a seguirle in un girotondo che lo porta dalla fine all'inizio della stessa frase una volta, due, e tre...

Afferra la chitarra pensando che è lei l'unica donna rimastagli, l'unica a non aver tradito la sua fiducia; la sfiora con una dolcezza che dall'esterno potrebbe sembrare quantomeno bizzarra, la tocca gentilmente ma con decisione, la accarezza soddisfatto. Sentirla suonare, docile e obbediente sotto le sue mani, ha l'effetto di rasserenarlo, una sorta di "suono-terapia" casereccia.

La verità è che ha in testa mille dubbi: su quello che è, su quello che sarà, sulle occasioni perse e su quelle non sfruttate appieno, sul suo reale valore. Quando si sente così solitamente cerca la compagnia di quelle poche persone che sono state in grado di comprenderlo davvero, nel suo essere buono, gentile, disponibile oltre il ragionevole... e cattivo, mai abbastanza, mai troppo a lungo.

Stasera pero' non puo', perché quelle persone non ci sono.
Stasera non vuole, perché vuole smettere di inseguire.
Stasera vuole essere capito, senza bisogno di spiegare.
Stasera resta a rimuginare su futili questioni e amletici dubbi inutili.

Stasera non se la sente di scendere nel profondo perchè a volte, la sera, ci sono pensieri che ancora fanno male.

"I close my eyes only for a moment and the moment's gone.
All my dreams pass before my eyes a curiosity.
Dust in the wind, all we are is dust in the wind"



ON AIR: Kansas - Dust in the wind