lunedì 24 novembre 2008

Sensi che ricordano e ritornano da te, lontani e stanchi di me.
Da quello che ho perduto.
...
Per quello che ritroverò.

[...]

When your hands run to someone else…
I want to rest.
[...]

ON AIR: The Niro - About Love and Indifference

giovedì 20 novembre 2008

Una storia...

Un uomo cammina solo per la strada, il passo stanco e pesante. Si ferma un attimo, il tempo di accendere una sigaretta, dare il primo tiro, espirare nicotina mista a vapore nella notte fredda. Alza lo sguardo per seguire le spire di fumo che si intrecciano e si perdono in un silenzio irreale. Stranamente nel bagliore alogeno delle infinite luci della città un angolo di cielo resta limpido, dal punto in cui si trova può vedere le stelle, suggestione di un mare di fiammelle accese nel concerto del buio... e si ritrova a pensare alla donna che ha amato. Da quanto non ha sue notizie? Un mese forse, forse un anno, a volte ha l'impressione di percepire l'arrivo di ricordi che cercano di fare breccia nel muro della quotidianità come se venissero da un passato remoto.

Si sono allontanati di comune accordo, stavano cercando di tenere vivo un sentimento nato morto per metà e vissuto all'ombra di bugie e tradimenti. Nonostante le voci che erano circolate quando alcune mezze verità erano infine venute a galla l'uomo sa che il suo amore era stato puro, scevro di ogni malizia, ma non per questo meno intenso o appassionato. Le aveva donato l'anima, ed era stato come prendere un grosso respiro e fare un salto nel vuoto senza sapere se la corda che ci si è legati alla vita si tenderà prima di schiantarsi al suolo. Ora che tutto è così diverso ripensa con un brivido al rischio che ha corso investendo tutto sè stesso in una storia priva di qualsiasi garanzia e si stupisce di avere trovato il coraggio di lasciarsi trasportare lasciando da parte ogni ritrosia, ogni prudenza, simile a vela gonfiata da un vento tanto forte quanto passeggero.

Lei però non lo ha mai amato davvero e lui in fondo questo lo ha sempre saputo. Ha sperato fino all'ultimo di riuscire a farle cambiare idea, ha sperato di strapparla al passato nonostante il futuro fosse nebuloso, insicuro. Ma lei è scappata per tornare tra le braccia di chi ha avuto la fortuna di rubarle il cuore. L'uomo ha sacrificato tanto di sè per lei, per amor suo è stato in silenzio quando gli ha chiesto di stare lontano, chè equilibri fragili come lacrime di cristallo correvano il rischio di essere spezzati. Con un sorriso amaro ripensa al detto che sua madre gli ripeteva spesso quando era piccolo... "chi ha il pane non ha i denti". Ogni rinuncia l'ha accettata per non vederla soffrire e perché era stanco di soffrire, ed anche se le botte che ha preso sono state tante e forti non ha rimpianti.

I rintocchi di una campana distante lo scuotono, la sigaretta accesa si offre ai timidi refoli di vento della sera, il fumo continua a salire alto in ampie volute, è stato solo un attimo, un attimo lungo una vita.

ON AIR: Simone Patrizi - Se poi mi chiami

venerdì 14 novembre 2008

Stop

Avete mai pensato che se non chiedo consigli probabilmente è perchè non voglio consigli?
Parlare è così facile, specie quando l'argomento è qualcun altro, e questa semplicità nello spargere parole è legata alla conoscenza scarsa, superficiale, di ciò su cui ci si sta pronunciando.

Non credete che io abbia una testa e sia capace di usarla? Credo di aver dato dimostrazione, spesso se non sempre, di avere il grado di raziocinio necessario a sviluppare un pensiero coerente e sensato anche da solo, quindi non vedo davvero la necessità di queste continue imbeccate.

Se non affronto un argomento semplicemente non mi va di farlo, la mia vita, i miei rapporti con le persone, sono questioni che riguardano me e queste persone. Posso decidere di raccontare alcune cose perchè credo che un esempio concreto valga più di tanti discorsi astratti, come posso decidere di non farlo. Spesso non lo faccio, quasi tutti siete a conoscenza di frammenti, perlopiù marginali, di quello che ho per la testa e delle mie esperienze.

Quindi come credete di poter esprimere un giudizio? Come pensate di poter dire "guarda che dovresti fare questo e questo e questo". State svilendo la mia intelligenza, non pensate che tutte le considerazioni che a voi sembrano così giuste da spacciarle al resto del mondo come piccoli dogmi personali io sia in grado di farle anche da solo?

Quello che davvero non sopporto è che nonostante mi sforzi in ogni maniera di far comprendere alla gente quanto sia sbagliato, ciò che dico viene sempre, invariabilmente, interpretato, e tra l'altro interpretato con superficialità.

Non potete esprimere giudizi nè dare consigli, anche se in buona fede (voglio crederci e apprezzare comunque per questo il gesto). Non sapete che dietro ogni parola ci sono mille pensieri che si intrecciano e si separano, non potete conoscerli, non voglio che li conosciate! Lascio questo piccolo spiraglio aperto perchè tutto sommato ho piacere a scrivere qui, sento che mi fa bene, è ogni volta come se mi togliessi un macigno dalle spalle ma, e spero di ripeterlo per l'ultima volta, io sono molto più di queste parole!

Se ora non sono come vorreste non cercate di convincermi che sono sbagliato... forse un giorno cambierò o forse no, in ogni caso sarà una mia scelta, autonoma e di cui mi assumerò le responsabilità, come ho sempre fatto. Lasciatemi respirare.

ON AIR: Guano Apes - Open your eyes

lunedì 10 novembre 2008

Come un fiume in piena

Un altro giorno cercando di fare finta di niente e un'altra sera a fare i conti con la mancanza del niente che quasi vorresti che non ci fosse rimasto niente di niente e fare terra bruciata intorno e in un falò lasciare che si consumino i ricordi sperando che trascinino via con se, intrecciati indissolubilmente come sono, anche i desideri e le attese puntualmente disattese e le illusioni che bastasse un gioco di prestigio per cambiare il presente passandoci sopra il mantello e recitando la formula magica... ma io non la conosco la formula e le ho provate tutte ma non sono mica riuscito a trovarla. Nonostante tutto ho continuato a cercare e a cercare anche quando mi dicevano "lascia perdere" e "stai sbagliando" e  "ma non ti accorgi che?". Di cosa dovevo accorgermi? no perchè questa cosa io non l'ho mica mai capita, e tutti lì a dire che non mi rendevo conto eccetera mentre io mi rendevo conto benissimo e proprio per quello insistevo e non volevo lasciarla andare e cercavo di farle capire che l'amore c'era ed era Amore ed era lì, come la canzone... "Love is in the air" e magari non era proprio nell'aria ma era dentro di me e tutto intorno a me e se ne rendeva conto chiunque, io ne ero contento perchè non pensavo che fosse qualcosa da nascondere ma forse a qualcuno poteva dar fastidio e così nascondiamolo, che tanto l'importante è che c'è l'amore. E ora invece? l'amore dov'è? andato via? o magari si è solo nascosto perchè era stanco di sentirsi deriso e umiliato e messo da parte? Amore e amare e amarti e odiarti perchè non ci sei, e se non ci sei è perchè non hai voluto esserci. La vita decide sceglie fa e disfa ma una bella mano gliela si dà noi comunque e io le ho dato prima un dito e siccome non le bastava ho lasciato che si prendesse la mano e poi il braccio e poi anche tutto il resto. Rinunce fatte con un sorriso a denti stretti perchè c'era un fine superiore che però era superiore solo per la metà che sta aldiquà della barricata e che si è stancata di tutto e di tutti e manda a fare in culo tutto e tutti che sarà una cosa brutta ma dà una gran soddisfazione. Alla fine questo rimane, niente di niente di niente di niente e neppure la consolazione di poter domandare "come stai?", "cosa fai?", "a cosa stai pensando?", per sapere o per parlare o forse solo per sentire la tua voce... chissà... e chissà se...

mercoledì 5 novembre 2008

Prenderla così...

Sono come questa stanza in cui continuo a cercare un po' di quiete, sono buio. Tutto quello che ho è un silenzio pesante, opprimente. Filtra appena un po' di luce dall'esterno, a volte mi fermo davanti alla finestra ad osservarla, ascoltando brandelli di conversazioni, desideroso di cose che neppure so. Altre volte tiro giù la persiana, convinto che sommare silenzio a silenzio sia non la migliore ma pur sempre una soluzione.
Nel buio però ritrovo solo il ricordo malinconico di occhi infinitamente dolci, e rabbioso di assenze, vuoti, risentimenti.

Mi sono giurato che avrei fatto finta di niente, sarei andato avanti per la mia strada senza fermarmi a cercare ciò che non posso più vedere, ma è un'assenza così pesante. Ci sono stati l'amore, la rabbia, cento altri sentimenti... e mille sfumature... e milioni di pensieri, mai l'indifferenza. Ancora oggi a volte mi chiedo cosa sei stata. Non c'è una risposta perché stata tutto e niente, ed io ho fatto a lungo finta di non accorgermene per non dover affrontare tanti sbagli, non solo miei. Quanti compromessi tacitamente accettati, quante grida soffocate, quanta rabbia mai confessata; quest'ultima la sento ancora adesso, a volte così forte da riuscire a controllarla a fatica. Per te che non lasci scelte, che sei tutto o niente, che sei scappata ogni qualvolta credevo di averti raggiunta, che sei cambiata tutte le volte che ero convinto di averti compresa, che sei riuscita a far male proprio quando ero più vulnerabile.

Mi restano come compagne di viaggio le preoccupazioni (futili) e le ansie (immotivate), perché sono fatto così, non riesco a ignorare l'agitazione che deriva dal non sapere come stai, non ce la faccio a fingere che non sia un macigno sul cuore questo senso di "lontananza".

Ma hai ragione, sono solo parole...

La verità è che mi manchi anche se non vorrei, mi manchi quando penso a tutto quello che ho dovuto chiudere in un cassetto senza sapere se si riaprirà, mi manchi tutte le volte che mi piacerebbe chiamare semplicemente per chiederti come stai, mi manchi quando vorrei vederti sorridere, mi manchi quando avrei voglia di piangere, mi manchi.

ON AIR: Petra Magoni & Ferruccio Spinetti - Prendila così


"...cerc(o) di evitare tutti i posti che frequento e che conosci anche tu..."

domenica 2 novembre 2008

Scrivere Libero II - cose che non ho e che vorrei

Non ho un campetto polveroso per andare a giocare quando sono nervoso, o pensieroso, o semplicemente ne ho voglia.
Non ho la giusta percezione di me, di quello che sono, di quello che vorrei essere, so solo quello che non sono.
Non ho più tanta voglia di combattere e credo che forse sarebbe il caso di arrendermi, deporre le armi finalmente.
Non ho voglia di uscire, di conoscere persone (ma forse queste non le vorrei neppure).
Non ho una lavatrice, il che mi obbliga a lavaggi manuali che alla mia schiena non vanno molto a genio.
Non ho una macchina in cui rifugiarmi quando ho voglia di andarmene via, lontano, senza stare a pensarci su, perchè a volte quello che conta davvero è muoversi, sentire il paesaggio scivolare via, afferrare solo macchie indistinte.
Non ho accanto la persona che vorrei, ed è il vuoto più grande, quello che pesa di più, quello che ogni giorno mi allontana da tutto ciò che di buono avrei potuto essere.
Non ho un ombrello, e fuori piove fitto... ma forse bagnarmi è ciò di cui ho bisogno, gocce fredde come il ghiaccio per scrollarmi di dosso questo maledetto torpore.
Non ho più voce per urlare la mia rabbia e il mio dolore.

Per Scrivere Libero - II Edizione

ON AIR: Andy McKee - Rylynn