venerdì 21 dicembre 2007

Favole senza happy ending

C'era una volta un ragazzo, aveva la sua vita, i suoi amici, era simpatico, un po' timido ma molto gentile. Gli piaceva stare in compagnia, chiacchierare, a volte sentirlo parlare era un piacere. Amava alla follia un oggetto sferico che alcuni chiamano "pallone", non riusciva a fare a meno di prenderlo a calci e quando qualcuno lo invitava a giocare il suo volto si illuminava.

Un giorno però quel ragazzo, che per comodità chiameremo V., si svegliò con la sensazione che gli mancasse qualcosa, cha la sua serenità, la tranquillità che aveva cercato di costruire attorno a sé, non fosse completa. Sentiva la spinta verso un qualcosa -un qualcuno- che non riusciva a identificare.

Intraprese dunque una lunga ricerca, attraversò posti tanto familiari da poterli chiamare casa, paesi esotici abitati da strani popoli di cui spesso non riusciva a capire lingua e usanze, splendide terre baciate dal sole e da acque limpidissime, boschi fitti come frontiere invalicabili per la città, senza tuttavia trovare ciò cui agognava.

Ogni volta che credeva di essere vicino alla meta del suoo lungo peregrinare scopriva di essersi sbagliato, di aver raggiunto non il traguardo, bensì un nuovo punto di partenza, tanto che ormai disperava che la sua ricerca sarebbe stata mai coronata dal successo.

In preda allo sconforto, in una notte che forse a causa di un malefico incantesimo gli sembrava infinatamente lunga e incommensurabilmente dolorosa, chiese consiglio ad una strana vecchina. Alcuni abitanti del villaggio in cui si era fermato a riposare dicevano avesse le risposte a tutte le domande, così V. le si avvicinò timoroso quanto speranzoso e, cercando di raccogliere tutto il coraggio che aveva, l'apostrofò così: "buonasera cara signora, mi dispiace disturbarla. So che l'ora è ormai tarda ma troppi dubbi affollano la mia mente e non riesco a dormire. Mi hanno detto che lei è la persona più saggia del reame e, se questo è vero, la prego di perdonare la mia insolenza ma avrei delle domande da farle". La veneranda donna rivolse gli occhi scuri e profondi verso V., il suo viso era solcato dalle rughe ma quegli occhi erano penetranti più di lame affilate, e nonostante ciò dolci come quelli di una madre davanti al proprio figlio, e parlò: "bel giovanotto, che non riesci a dormire lo vedo, siamo noi vecchi di solito a vegliare sul mondo la notte, per riconsegnarlo a chi ha ancora tutto da vedere alle prime luci dell'alba. Invece tu sei qui davanti a me... e mi parli... non sei un sogno, vero?...".

"Credo proprio di no" 
le rispose perplesso V., iniziando a domandarsi se aveva fatto bene ad affidare un problema così importante alle cure di una nonnetta simpatica ma con qualche rotella fuori posto. Al che la donna continuò: "se non sei un sogno devi avere qualcosa che ti turba profondamente, il tuo sguardo è rivolto verso me ma i tuoi occhi e la tua mente sono lontani da qui. Io ne ho viste di cose... so cos'hai... tu stai cercando l'Amore".

V., stupito da quella risposta inattesa, riuscì solo a balbettare parole senza senso, così la vecchietta riprese: "non meravigliarti, come ti ho già detto ho visto molte cose durante la mia lunga vita ed anche se adesso ne parlo col sorriso e un pizzico di nostalgia ricordo bene cosa si prova ad essere giovani, quando si desidera avere accanto una persona che condivida gioie e dolori". Il giovane, ripresosi dallo stupore, riuscì a domandare: "e dove posso trovarlo questo Amore? Vago da un posto all'altro da così tanto tempo e ancora non ho trovato nulla che mi faccia stare meglio!".
"Ragazza mio, l'Amore non si trova, a lui non piace essere cercato, preferisce cogliere la gente alla sprovvista, di sorpresa, perché si nutre di spontaneità. Non puoi vederlo, né sentirlo, ma quando arriverà sta pur certo che te ne accorgerai", e così dicendo l'anziana signora si voltò e si incamminò verso casa, illuminata dal tenue chiarore del giorno nascente.

V., senza parole, rimase lì dove l'aveva lasciato la donna a lungo, ripensando a quelle parole. Non riusciva a comprenderle pienamente ma sentiva che erano vere, che tutto quel girovagare era inutile, così decise di tornare a casa. Mentre era sulla via del ritorno si imbatté in alcuni amici che non vedeva da tempo e si fermò a salutarli, felice di quell'incontro inaspettato. Insieme a loro c'era una bellissima fanciulla (il cui nome taceremo... il sentimento va tutelato, rispettato, protetto!), aveva forse qualche anno meno del nostro V. il quale, non appena incrociò il suo sguardo, provò una strana sensazione di disagio che non riusciva a spiegarsi.

Preso in disparte uno degli amici V. gli chiese: "senti un po', chi è lo splendido fiore che vi si accompagna?". "Bella eh?" rispose l'amico dandogli di gomito "è la figlia di un importante signore di una città vicina, come sai il buon P. è nato lì, la conosce da quando era una bimbetta e ha deciso di portarla qui per farle vedere il posto in cui viviamo. Sai, se dovesse piacerle potrebbe anche trasferirsi qui!".
"Spero proprio che succeda" pensò tra sé e sé V., e dopo essersi accomiatato raggiunse finalmente la sua dimora e il letto che lo aveva atteso invano tutta la notte.

Tuttavia non gli riusciva di prendere sonno, ripensava a quegli occhi, e al brivido che aveva sentito quando li aveva fissati, solo un attimo, possibile che fosse quello l'Amore di cui parlava la vecchia?
Il destino volle che effettivamente la fanciulla decidesse di trasferirsi nella città di V. e per giunta non lontano dalla sua casa. I due iniziarono a vedersi spesso, diventarono amici, parlarono a lungo di così tante cose, scoprirono di non essere poi tanto diversi uno dall'altra.
V. ormai lo sapeva, quello che aveva solo intuito era la verità, si era innamorato di quella ragazza fino a pochi giorni prima sconosciuta; non sentiva più il desiderio di ricerca, la mancanza di qualcosa -qualcuno-, aveva solo voglia di trascorrere il suo tempo con lei. 

Per un po' di tempo tutto andò bene, i due giovani erano felici e la gente del villaggio sorrideva della loro contentezza pensando "sono proprio una bella coppia!". Ma le cose più belle e delicate sono anche le più facili da rompere e presto la ragazza decise di tornare alla sua terra natia, lasciando il povero V. triste e solo, di nuovo afflitto da un senso di mancanza ancora più forte di prima. Era stato abbandonato e non riusciva a darsi pace, così decise di tornare a parlare con la nonnina.

Era trascorso un anno dal loro primo incontro ma la ritrovò esattamente dove ricordava, lungo la stessa strada, e la cosa non lo stupì minimamente. "Ciao giovanotto, come stai?" esordì la donna, e prima che V. potesse rispondere continuò "lascia stare, la mia domanda è del tutto superflua, lo vedo benissimo. A quanto pare alla fine hai trovato quello che cercavi, sono contenta per te". Mentre pronunciava queste parole aveva un sorriso comprensivo sul volto. Il nostro giovane allora le urlò: "mi chiedi come sto? Certo non bene! Ho cercato l'Amore perché credevo mi avrebbe fatto star bene e invece guarda, sto peggio di prima!!!". La vecchietta, senza smettere di sorridere, gli rispose: "vedo, vedo. Te lo si legge negli occhi, sei stato innamorato e abbandonato... ma non l'hai ancora dimenticata, è per questo che soffri così tanto. Dici che l'Amore ti ha fatto stare peggio? Pensa ai bei momenti che avete trascorso insieme, anche allora stavi male? Ciò che ti fa star male è la sua assenza, ti comprendo, ma vedrai che col tempo il dolore passerà. L'Amore invece, quello non passerà mai, lei sarà parte di te per sempre, non credi che sia il dono più grande che si possa fare a una persona?".

Queste parole avevano calmato V. "La nonnina ha ragione" pensava, e questa idea gli era di grande conforto. Spesso però la sera, quando tutto attorno era solo silenzio, pensava all'Amore che aveva perduto e allora si sentiva invadere dalla tristezza per gli errori commessi. Qualche volta aveva preteso troppo e, anche se senza volerlo, aveva ferito la sua amata fanciulla.


ERRATA CORRIGE
-------------------------
Il protagonista di questa storia non è mai stato il Principe Azzurro, anche se avrebbe desiderato esserlo.
Non sempre quel che inizia con "C'era una volta..." finisce con "...e vissero tutti felici e contenti", anche se lo desideri più di ogni altra cosa al mondo.
Non è così semplice darsi per vinti quando la puntata che hai messo in gioco è più alta di quanto tu possa coprire.

martedì 18 dicembre 2007

Per Cri

Buonasera a tutti, scrivo questo post dopo essere stato minacciato di atroci sofferenze fisiche nel caso mi fossi rifiutato di farlo. Fatta questa breve ma doverosa premessa andiamo a cominciare...

La vita è così, è fatta di arrivi e partenze, di addii e arrivederci, di saluti abbozzati e commiati strappalacrime e qualche mese fa ho avuto modo di sperimentarlo di persona. E' difficile da accettare ma anche le persone a cui vuoi bene e che vorresti sempre presenti accanto a te crescono e scelgono di incamminarsi lungo la loro strada; a volte possono restare così vicine che se allunghi una mano puoi sfiorarne i volti, altre invece si allontanano tanto da confondersi con la linea dell'orizzonte.

Quando l'ho salutata per l'ultima volta non mi pareva vero che quella che per me era ancora la ragazzina dolce e ingenua che avevo conosciuto stesse per iniziare una nuova avventura, sola, obbligata a mostrare al mondo la grinta e la capacità che io già conoscevo. E' passato del tempo, le nostre esistenze hanno proseguito lungo le direzioni che abbiamo intrapreso e oggi, a distanza di qualche mese, hanno avuto l'occasione per riavvicinarsi.

Ha bussato alla porta con delicatezza, quasi con timore, ed io quella porta l'ho spalancata perchè nell'attimo stesso in cui l'ho salutata ho sentito quanto mi era mancata la sua presenza, la quotidinità, anche solo un suo saluto durante il giorno.

Avrei voluto dirle e chiederle mille cose contemporaneamente eppure so che una sola era la domanda che sentivo di dover davvero fare: "come stai?".
E la risposta l'avevo già intuita, non poteva essere diversa... "bene"... e nonostante sapessi che mi avrebbe detto quello sono stato felice di sentirlo.

Tutto quello che succede non conta, non importa quanto lontana sei, tutto quello che ho bisogno di sapere è che stai bene!


P.S. e magari che sei follemente innamorata di me, ma questo non diciamolo a nessuno... :P

Inverno

Ogni volta che c'è un'incontro è destino che si presto o tardi arrivi il momento del distacco. E a me pesa.

Sono irrazionale ma anche un arrivederci prolungato causa festività natalizie ha per me il sapore di fiele dell'addio.

Eccolo... sento tornare un senso di malinconia che avevo accantonato da un po' di tempo e contro cui sono stanco di combattere. Lascerò che le sensazioni trovino da sole la strada per uscire, senza più celarle dietro un'indifferenza così contraffatta che nessun ambulante riuscirebbe a venderla, senza spingerle fuori con rabbia cercando di spostare il raggio gravitazionale dei pensieri. Ormai sono mature abbastanza per fare tutto da sole.

Per canto mio resterò a guardare, mentre fuori piove e sembra che le strade nude piangano di solitudine, afflitte dal silenzio. Guarderò partire le parti più sensibili del mio cuore, quelle che hanno fatto da argine alle onde più impetuose senza mai lamentarsi, continuando a fare il proprio sporco mestiere.

Spero che chi si sta allontando senta quanta parte di me trascina con sè, che intuisca il peso che comportano certe costrizioni, anche se sono inevitabili, anche se sono giuste. Cerco solo scuse... come sempre, tutta colpa di questa dannata malinconia!

Immagino il giorno in cui tutto questo sarà passato e... e no, mi dispiace infinitamente ma il resto di questa storia è mio.

giovedì 13 dicembre 2007

Coscienza CO.CO.CO.

Buonasera a tutti, sono la "voce della coscienza" del proprietario di questo blog. Sapete, non mi sento affatto utile da un po' di tempo a questa parte, il mio protetto è un caso disperato, è probabile che non si sia ancora neppure reso conto di essere pericolosamente vicino al quarto di secolo, difatti continua a comportarsi come un ragazzino.

Se devo essere proprio sincera a volte mi stupisce ancora, quando ci si mette sa essere delicato, gentile, disponibile, in rare circostanze addirittura intuitivo! Il problema sono le giornate no, e ultimamente ce ne sono state parecchie; si chiude in sé stesso e quando io cerco di fare il mio lavoro mi ripete che ho ragione -mi da il contentino! a me!!!- solo per continuare a costruire roccaforti di nulla.

Vi chiedo di perdonarlo se a volte sembra intrattabile, irascibile, indisponente. Vi assicuro che tutto sommato è un buon diavolo, non ha mai desiderato il male di nessuno e tutto nasce dalla traumatica transizione legata a un lungo periodo di confusione.

Il vero motivo per cui ho deciso di scrivervi però è un altro e se mi concedete ancora un paio di minuti intendo spiegarvi tutto. Vista la situazione che immagino ormai riusciate a intuire vi chiedo: voi una coscienza l'avete già? Si si, può sembrare una domanda strana ma non vi sto prendendo in giro, ho visto con i miei occhi che una coscienza nelle persone è più rara da trovare di una cintura di D&G.

Insomma, avete capito, mi sto proponendo come "coscienza supplente" per chi di voi dovesse averne bisogno, e per dimostrarvi che so fare il mio lavoro chiedetevi questo stasera... siete contenti di voi? Credete di aver fatto tutto l'indispensabile e magari anche il superfluo? Potete affermare in tutta onestà di non avere rimpianti? Quando il mio pupillo mi diceva di si mi sentivo così orgogliosa di lui perchè sapevo quanta fatica gli era costato rispondere alle mie domande.

Oggi lui continua a ripetere che una coscienza è solo una zavorra troppo pesante da trascinarsi dietro per una vita intera. Se c'è qualcuno che non la pensa così può contattarmi, anche qui se desidera, risponderò a tutte le richieste appena possibile!


Un'ultima cosa prima di svanire lasciandovi una scia di fumo e la sensazione di aver appena letto gli sproloqui di un pazzo... pentitevi dei vostri peccati se non volete essere fulminati! C'è sempre qualcuno più grosso e cattivo di voi...

lunedì 3 dicembre 2007

Ritratto di uno sconosciuto

Cursore che lampeggia sullo schermo in attesa che il movimento febbrile di dita generi parole inascoltate e inascoltabili. Pagina bianca che illumina una stanza immersa nel buio. Trova conforto nella scrittura, rumore familiare di dita che corrono veloci sui tasti, monotonia musicale. Scrive perchè non ha molto altro da fare, questo almeno è quello che racconta agli altri... è un hobby, un piacevole diversivo, un modo per combattere una noia profonda.

In realtà quello che non dice quasi a nessuno è che il suo rapporto con le parole è molto più profondo. Intenso, appassionato, quasi fossero una, cento, mille donne che si contendono il suo amore. La sua mente le accarezza, le sfiora, le culla, le sceglie con cura maniacale per formare frasi, e periodi, e storie. Le ama solo per poi scoprire di odiarle ogni volta che vengono fuori di getto rompendo i filtri che ha sempre costruito tra sè e il mondo, quando rivelano ciò che è davvero, quando senza pudore mostrano -chiara come lenzuola stese ad asciugare nel sole di agosto- la sua anima. Le odia quando si nascondono, timide, spaventate dalle implicazioni nascoste tra significati e significanti.

Una penna e un foglio lo trasformano in un Don Chisciotte senza più illusioni, lancia e scudo di un cavaliere appartenuto a un mondo cancellato dal tempo, tanto legato ai suoi sogni quanto incapace di continuare a crederli realizzabili. Ha combattuto le sue battaglie, sfidato mulini, solo per scoprire che lottare contro il vento non ha senso, meglio lasciare che ti accarezzi il viso, che porti via sulle sue ali leggere le urla di rabbia e con esse il dolore. Meglio ascoltare il buon Sancho, delle volte dà l'impressione di essere un sempliciotto ma a pensarci chissà, in quel suo modo di fare scherzoso erano nascoste così tante verità.

Oggi però non ha niente di cui parlare, sta attraversando una fase in cui stanchezza e sconforto hanno sconfitto la volontà. Così ogni pagina diventa il suo strumento per fissare ricordi, emozioni, come quella volta che... o quell'altra quando disse... niente di nuovo insomma; è convinto che non è tempo di iniziare qualcosa di nuovo, sente di non essere abbastanza affidabile e qualunque cosa nascesse sotto queste premesse che futuro potrebbe mai avere?

Vorrebbe che il passato fosse passato, vorrebbe dimenticare, tornare a non sognare più; sa che sono solo sogni ma è un pensiero che non gli è di molto conforto tutte le mattine in cui si sveglia con la sensazione di aver perso di nuovo ciò che di più importante aveva... e vi posso assicurare che per lui non deve essere facile: provate solo a immaginare un continuo ritrovarsi nelle morbide tinte di un sogno che profuma di verità, solo per poi aprire gli occhi e scoprire che tutto è come prima, niente è uguale a prima... mentre chiudete gli occhi con forza, a un passo dalle lacrime, sperando di poter riportare indietro qualche frammento di quelle immagini evanescenti.

Ha il petto gonfio di desideri, ambizioni, speranze, scrivendone allenta la tensione provocata dalla loro morsa, nel tentativo di prolungare una fanciullesca spensieratezza al di là  delle costrizioni anagrafiche. Di tante cose ha scritto mostrandole orgogliose al mondo in cerca di un consenso. Alcune cose però le ha tenute per sè, le ha accartocciate, spiegazzate, le ha riposte in un angolo a cui è negato l'accesso a chiunque, troppo orgoglioso per mostrare quanto è profonda la sua insicurezza, ancora troppo debole per tornare ad offire il proprio cuore al pubblico ludribio.

Così scrive, ed ogni volta che lo fa il tempo si dilata e lui si sente libero. Di esprimere, di creare -demiurgo della parola- una nuova realtà, o semplicemente un'altra realtà.  Non finzione, non invenzione, non sofistica ricerca dei giardini dell'Eden, solo la propria realtà, in cui se hai fiducia, se ci credi, non è mai troppo tardi perchè le cose cambino.

"Uno scrittore è così" mi ripete spesso, anche se so per certo che non conosce un gran numero di veri scrittori; dunque forse sarebbe meglio dire che lui è così, non può fare a meno di guardare alla vita come se fosse un romanzo. Chissà, domani potrebbe voltare pagina e scoprire che la trama prenderà una piega inaspettata, del resto non è forse la vita la più fantasiosa delle sceneggiatrici?

Adesso non se la sente di pensarci, io che un po' lo conosco posso dire che si sta trascinando faticosamente lontano da qui, sta accettando una sconfitta compresa ma mai accettata anche se forse preferirebbe rimanere e combattere fino alla fine, invece è qui davanti a me che chiude gli occhi e desidera ardentemente che per pochi istanti ancora immagini del passato coprano il presente...

domenica 2 dicembre 2007

Diari della bici con le rotelle

SCENA: un giorno di sole qualsiasi di una stagione qualsiasi di una città qualsiasi in un posto qualsiasi dove fare quattro passi o fermarsi a chiacchierare.

PROTAGONISTI: nonna, bimbo in passeggino, una lei, un lui.

ATTO I, SCENA I
NONNA: visto che bella giornata? Oggi che la mamma ha da fare ti porto a fare una passeggiata, così pigli un po' d'aria!
BIMBO: nghè, nghè...
LEI: ma che bel bimbo! Ciao cucciolo, come ti chiami?
NONNA: si chiama (scegliete un nome a vostro piacimento, non ho voglia di fare sforzi di fantasia), la mamma aveva degli impegni e quindi tocca alla nonna portarlo a spasso.
LUI: lascia stare quel povero bambino, non vedi come sta tranquillo? Perchè lo devi spaventare?
LEI: ma che dici? Guarda che noi siamo belli, mica come te!!!
BIMBO: gah gha, ah.. bababa...
NONNA: signorina, ma che dite, voi siete una bella ragazza ma anche lui è un bel giovanotto... siete proprio una bella coppietta!

Lei, imbarazzata, farfuglia qualcosa, mentre lui se la ride sotto i baffi (che non ha, è solo un modo di dire). Dopo i saluti di rito nonna e bimbo vanno via, e la storia continua...

venerdì 30 novembre 2007

Dovevo dirti...

...ma ora ho solo voglia di silenzio...

(io ti sorrido ma non puoi più guardarmi
confesso che non ho più armi e sogni qui per te
per te che mi aiutavi ogni giorno a vivere
per te che ora io non vivo più)



ON AIR: Velvet - Dovevo dirti molte cose

martedì 27 novembre 2007

Congiunzioni (astrali)

Quando credi di stare andando avanti e ti scopri a fare un passo indietro.
Quando sai che è tutto sbagliato e non hai i mezzi per cambiare le cose.
Quando ascolti il cuore, quando cedi a false lusinghe.
Quando non sei in grado di farti capire.
Quando hai voglia di odiare e non ci riesci.
Quando hai bisogno di avere qualcuno accanto.
Quando una carezza può cambiare una giornata.
...
Quando?

sabato 24 novembre 2007

Sabato

Un tempo il sabato era il giorno della settimana che preferivo... l'idea che al mattino seguente avrei potuto dormire quanto mi pareva (ossia fino a che la mia adorata genitrice non accendeva la scopa elettrica, e succedeva invero abbastanza presto) mi faceva sentire per mezza giornata del tutto rilassato.

Ora il sabato mi piace molto meno, è desolato. Apprezzo il minimo di quiete che mi garantiscono i fine settimana ma sento anche un forte senso di vuoto. Ogni volta che si va via un pezzo di me segue chi è partito. Così mi sorprendo -con le mani e la faccia nella marmellata- a tirare le somme dei giorni trascorsi.

Sto studiando, il ritmo ancora non è quello dei giorni migliori ma stavolta voglio provare a fare le cose per bene. Un accenno di raffreddore mi ha tenuto chiuso in casa buona parte del tempo, più per precauzione che per reale necessità, e sembra che essere prudente sia servito (dovrei esserlo più spesso). Ho scoperto che i termosifoni di casa mia non hanno la funzione di riscaldare, bensì quella di raffreddare... altrimenti non mi spiego come possa fare più fare più caldo fuori che dentro. Ho parlato.

Ho visto una persona, solitamente fin troppo vivace,  stanca (nello spirito più che nel fisico), abbattuta, apatica, rassegnata, spenta. Ho tentato di capire perché e non sono sicuro di esserci riuscito, come non sono sicuro di averle fatto comprendere quanto le sue preoccupazioni siano immotivate.

Esistono -lo so, le ho viste- persone che sono destinate ad ottenere dalla vita tutto quello che vogliono ed altre che semplicemente si accontentano di quello che viene. Tu sei speciale, rara quindi preziosissima, e sai perfettamente che il fallimento non è una ipotesi contemplata. Non è semplicemente una ipotesi.

Tutto questo io lo so da sempre... ma tu? Hai quello che serve, molto più di quello che serve, e quando ne acquisterai consapevolezza capirai che non incontrerai mai sul tuo cammino ostacoli tanto alti da non poter essere superati... e ricorda che se dovesse servirti una spinta ti basta darmi una voce.

lunedì 19 novembre 2007

"Evviva gli sposi!" ... "Ma si conoscono?"

Premessa: nei giorni appena trascorsi qui sembrava di essere a pochi passi dal Circolo Polare Artico, il che, assieme a un principio di raffreddore che sto cercando in tutti i modi di non aggravare, mi ha fatto passare lungo tempo in casa con una coperta sulle ginocchia come un vecchietto.

Capisco, non è particolarmente eccitante come attività (nè tantomeno è un quadretto di me che possa avere il minimo risvolto erotico) ma è quello che ho fatto; così, vuoi per mie caratteristiche personali, vuoi per una soffusa indolenza generale, mi sono trovato a pensare a tante cose.

Potrei stare qui a parlare dei miei pensieri per ore, forse giorni, forse minuti... ma non lo farò. Anche perchè una sola è stata l'idea degna di nota: riflettevo che se incontrassi la persona giusta e fossi nelle giuste condizioni (nessun problema finanziario o di altro genere) non perderei tempo a chiederle di sposarmi.

Non facciamo confusione però, non parlo del grande amore, quello che si incontra una sola volta nella vita -se ti va bene- anche perchè non penso che esista qualcosa del genere... ci sono così tante persone sulla terra che sarebbe assurdo pensare di poter andare perfettamente d'accordo solo con una di esse; inoltre  la sua ricerca sarebbe disperata e con bassissime possibilità di successo. Però se c'è attrazione -feeling- con qualcuno lo capisci subito, bastano pochi giorni, a volte poche ore o addirittura un unico sguardo e quando senti lei che risponde alle tue domande proprio come ti aspetti che faccia sai che non è più necessario cercare.

Basta uno sguardo a piantare un seme, il vero problema è che non sai mai cosa possa nascere... potrebbe essere un amore forte come una quercia, una passione scarlatta come una rosa o una storia dalla vita breve come un fiore di pesco (fiore rosa...). Tanto dipende dal giardino e forse ancora di più dal giardiniere.

In fondo decidere di sposarsi è sempre avventato, per il semplice motivo che nel momento stesso in cui ti chiedi se vuoi passare la vita con una persona -nè prima nè tantomeno dopo- hai già trovato soluzione alla questione... e non credete a chi vi dice che è una scelta ponderata, basta su chissà quali complicate equazioni, è semplice come decidere che maglia indossare e altrettanto naturale.

Così mi sono domandato: "e io? cosa farei io se una sconosciuta mi si parasse davanti di punto in bianco e mi chiedesse di sposarla? come reagirei? cosa le risponderei?". Immagino che la reazione più logica sarebbe comportarmi in maniera accondiscendente, guadagnare tempo e intanto chiamare la neuro ma non credo di essere abbastanza logico in queste cose. Credo invece che dopo lo stupore iniziale la risposta potrebbe non essere un "no" scontato e banale, questo perchè sarebbe una situazione così assurda, così paradossale, da risultare perfetta, perchè sarei curioso di vedere come potrebbe andare a finire, perchè una persona che dimostrasse il coraggio di fare una cosa del genere andrebbe quantomeno conosciuta -probabilmente anche sposata- e perchè non mi serve altro che guardarti negli occhi per capire.

Mi hanno detto che sono un sognatore, un romantico senza speranza ma non è vero, la mia speranza è questa e pazienza se è un sogno ad occhi aperti e non si realizzerà mai, a me basta credere che sia possibile...

domenica 18 novembre 2007

Tempo di secca...

Ditemi voi se non vi fa venire la pelle d'oca... a me si, anche se l'ho ascoltata almeno un milione di volte, e questo dovrà pur significare qualcosa (a parte il fatto che fa freddo)...

Here we are 
Stuck by this river, 
You and I 
Underneath a sky that's ever falling down, down, down
Ever falling down.

Through the day
As if on an ocean
Waiting here,
Always failing to remember why we came, came, came:
I wonder why we came.

You talk to me
as if from a distance
And I reply
With impressions chosen from another time, time, time,
From another time.
Siamo qui
Ipnotizzati da questo fiume,
Tu ed io
Sotto un cielo che continua a cadere giù, giù, giù
Continua a cadere giù.

Dopo aver attraversato il giorno
Come se fossimo in un oceano
Stiamo aspettando qui,
Sempre senza riuscire a ricordare perchè siamo venuti, venuti, venuti:
Mi domando perchè siamo venuti.

Mi parli
come se lo facessi da molto lontano
E io ti rispondo
Con sensazioni prese da un altro tempo, tempo, tempo,
Da un altro tempo

ON AIR: Brian Eno - By This River

mercoledì 14 novembre 2007

Pride & Prejudice

Ci sono giorni in cui sento tutto il peso della mia inadeguatezza.

E' la vita, chi è più forte sopravvive, perché se riesci a camminare sulla testa degli altri è normale che respiri aria pulita. Io non lo so fare, non ho mai imparato. Mi piacerebbe fregarmene -così tante cose vorrei tirare fuori da me in questo momento, e farne un grosso mucchio e bruciarle- ma non ci riesco.
Mi sono stati insegnati il rispetto, la pazienza, la cortesia, la disponibilità. Ne ho fatto il mio modo di essere convinto com'ero che a fare del bene qualcosa di positivo indietro ti torna. Invece sempre più spesso penso che siano tutte illusioni, utopistiche proiezioni sul mondo che ho attorno -sulla gente che ho attorno- di quello che intorno vorrei avere.
E mi piacerebbe poter dire che ho imparato, che da adesso tutto sarà diverso... io sarò diverso... me ne fregherò di qualsiasi cosa -persona- non sia me o non sia a meno di 10 centimetri da me ma non è così, per cui non prenderò in giro nessuno affermando il contrario.
Sono stato accondiscendente, gentile perché non conosco altri modi d'essere e non me ne pento, continuo a illudermi che sia il modo giusto di vivere e chissà che non riesca a insegnarlo anche a chi mi circonda.
Ma -c'è sempre un ma... o anche più di uno nel mio caso- ho incassato parecchi colpi negli ultimi tempi ed ho pazienza e nervi tanto tesi da avere iniziato a sfibrarsi a poco a poco. A lungo andare finiranno per spezzarsi, questo il motivo che mi spinge a chiedere anticipatamente scusa.
E' solo che la frase che ho sentito più spesso di recente è "è fatto/a così, non prendertela". No, non me la prendo, mando giù pensando che ho le mie responsabilità, e voglio dire una cosa sola che sembra sfugga con troppa facilità a troppe persone (me compreso)... sono fatto così anch'io, ho i miei difetti, tanti, le mie insicurezze, i mei sogni ,e ben nascosto, anche qualche pregio.

Ho la mia testa e non prendo le parole alla leggera.

Alta Fedeltà

"Forse noi viviamo troppo protesi verso un apice, dico noi che assorbiamo emozioni da mattina a sera, e di conseguenza non riusciamo mai a sentirci semplicemente contenti: noi dobbiamo essere o disperati, o al settimo cielo..."
(Nick Hornby)

martedì 13 novembre 2007

Goodbye...

L'ho sentita e ne sono rimasto incantato... il pianoforte, la sua voce, una canzone dolce... e malinconica... e velata di speranza... speranza...

[...]
E mi stenderei sul tuo corpo e asciugherei le tue lacrime
ma adesso è troppo tardi per essere come ieri.
Ed il tempo sta correndo via e dobbiamo ancora dirci...
Addio
[...]

ON AIR: Peter Cincotti - Goodbye Philadelphia

lunedì 12 novembre 2007

Tutta questa paura, perché?

...parli ora o taccia per sempre...

Il silenzio dell'Assenza.

Chiamalo come vuoi, ma è quello che è.

Mi chiedo se sia veramente giusto così...

sabato 10 novembre 2007

Impressione

[...]
No, cosa sono adesso non lo so,
sono un uomo, un uomo in cerca di se stesso.
No, cosa sono adesso non lo so,
sono solo, solo il suono del mio passo.
e intanto il sole tra la nebbia filtra già
il giorno come sempre sarà.
[...]

ON AIR: Premiata Forneria Marconi - Impressioni Di Settembre

giovedì 8 novembre 2007

E' arrivato l'Inverno

Giusto un paio d'ore fa guardavo fuori dalla finestra chiedendomi i motivi per cui mi sento così dannatamente malinconico.
Guardavo il cielo coperto, denso di nubi, minaccioso, quasi volesse richiudersi su sè stesso. E' una stupidaggine eppure sembra che il caldo e il freddo e il vento e la pioggia seguano l'andamento del mio umore.

Coincidenze. A guardare il mondo con gli occhi del caso il senso di ogni sforzo sfuma in inutili affanni; puoi costruire una vita intera con qualcuno e -per caso- scoprire che a quel qualcuno una vita con te non bastava e ha deciso di viverne una parallela con qualcun altro, oppure puoi affannarti alla ricerca di lei che non sai neppure se esiste, incontrarla -per caso- e ringraziare il fato... e maledirlo poco dopo perché hai scoperto che avete tempi diversi e che probabilmente sarà così sempre.

Ieri ho sentito una strana sensazione nascere in me: tutto è iniziato nel punto più profondo, il più oscuro -misterioso- lì dove nascono rabbia e amore e odio e delusione. Ero in collera per motivi così stupidi che non vale la pena ricordarli e avevo bisogno di mettere in chiaro alcune questioni. In casi come questi la pazienza non è tra le mie virtù e nell'impeto del momento ho parlato. Non so se tutto quello che ho detto è stato comprensibile e compreso, so solo che più andavo avanti più mi sentivo strano e ascoltere alcune frasi -vedere alcuni atteggiamenti- mi ha dato la piccola spinta che serviva per farmi perdere l'equilibrio.

Ho sentito un peso immenso addosso, ed era il peso delle parole che ho detto, di quelle che mi sono tenuto dentro, il peso di ogni singolo gesto, della leggerezza con cui ho affrontato questioni delicate, il peso dell'incoscienza con cui mi sono lanciato in situazioni più grandi di me, il peso degli atteggiamenti sbagliati nei confronti delle persone sbagliate, il peso dei ricordi e del desiderio che tutto andasse in maniera diversa, il peso delle lacrime e del dolore che esse rappresentano.

Ora mi sento stanco di combattere, svuotato di ogni volontà... fuori il cielo si colora di rosso come le guance di una timida amante, l'aria si sta calmando. Succederà lo stesso anche a me, quando avrò la forza -la voglia- di affrontare davvero i miei demoni.

mercoledì 7 novembre 2007

Mea Culpa

Non sono il tipo da rimpiangere il passato. Ogni volta che ho scelto l'ho fatto con convinzione e se pure le certezze col tempo sono sparite è sempre rimasta la consapevolezza di aver agito nella maniera che al momento ritenevo più opportuna.
Non ho rimpianti... ma se potessi tornare indietro farei di tutto per non far soffrire chi non lo meritava. Mi è stato dato tanto, tutto ciò che mi è stato dato mi ha reso diverso -migliore- ed io non sono mai riuscito a farglielo comprendere davvero.
Sono in ritardo ma... mi dispiace...

lunedì 5 novembre 2007

E' sempre questione di attimi

[...]
ma la mia memoria scivola
mi ricordo limpida la trasmissione dei pensieri
la sensazione che in un attimo
qualunque cosa pensassimo poteva succedere
[...]
e come sempre sei la descrizione di un attimo per me
e come sempre sei un'emozione fortissima
e come sempre sei bellissima
[...]
vorrei poterti credere
sarebbe molto più facile
rincontrarci nei pensieri
distesi come se fossimo
sospesi ancora nell'attimo in cui poteva succedere

[...]

ON AIR: Tiromancino - La Descrizione Di Un Attimo

sabato 3 novembre 2007

Corsi e ricorsi

"Dottore, mi deve aiutare, credo di avere un problema... non riesco ad imparare dai miei errori!"

Penso di aver capito perchè all'epoca il pensiero di Vico mi affascinò tanto, è perchè io sono la dimostrazione in piccolo del fatto che aveva perfettamente ragione. Corsi e ricorsi...ed anch'io ho corso solo per ritrovarmi nello stesso punto da cui ero partito. Immagino sia una mancanza cronica di senso dell'orientamento.

Eppure ero convinto di aver imboccato la strada corretta... e poi dicono che i navigatori satellitari non servono. A pensarci bene non credo che mi sarebbe utile neppure un GPS, l'unica cosa che potrebbe salvarmi sarebbe avere qualcuno che mi osservi dall'alto indirizzando le mie scelte ed i miei pensieri. Vivere da marionetta? No, chi voglio prendere in giro, non ne sarei capace, troppo testardo, troppo orgoglioso per accettare di vivere qualcosa a metà, di dividere i meriti (e le colpe) con qualcun'altro.

Ora che non c'è confusione intorno a me prendo tempo per riflettere. Gli ultimi giorni non ho potuto -non ho voluto- farlo, preso com'ero dal tentativo di dimostrarmi buon ospite. Ora che tutti sono andati via tiro il fiato e provo a chiedermi cosa sono e perché.

E' il pensiero di poter ferire qualcuno che mi preoccupa. Di me m'importa relativamente visto e considerato che so di avere la pelle dura. Questo non vuol dire che sia invulnerabile, o peggio ancora impermeabile, significa solo che ho la strana tendenza ad anteporre, per quanto possibile, i desideri altrui ai miei, consapevole che la considerazione che ho di me mi permetterà di assorbire gli urti meglio di altri (anche più lentamente però, d'altronde non si può avere tutto).

Allontanarmi è stato difficile, lo è ancora adesso. E' un processo lungo, sfiancante, logorante e quello che mi spinge a continuare per questa strada è il sapere di non poter fare altrimenti, oltre che la speranza, l'attesa di un nuovo sguardo che penetri in me -oltre me- facendomi sentire di nuovo completo.

Purtroppo però l'attesa è difficile, è dolorosa, penosa, al punto da farti credere che affrontarla con accanto qualcuno la renda sopportabile. Non ho agito con leggerezza, questo proprio no, ho solo pensato che per un po' avrei fatto bene a non farmi domande. Conscio di avere le risposte, ho creduto di potermi ingannare lasciandole aleggiare vaghe nella mente, indefinite. Pure sono ancora tutte là, ansiose di uscire allo scoperto... lascerò che succeda -devo lasciarlo accadere- per me e non solo.

Ero preoccupato, dubbioso. Sono ancora incerto, non ho idea di quello che succederà ma nel contempo sono anche più tranquillo, perchè dare spazio ai miei quesiti ha portato le giuste risposte, se non a me almeno a chi in questo momento ne ha più bisogno di me.

Tutto sommato ho fiducia nelle mie capacità di giudizio, specie potendo contare sulla presenza di persone che hanno la mia più totale fiducia.

martedì 30 ottobre 2007

Strani giorni

Una cosa non ho mai sopportato, il non avere le idee chiare.
Più cerco di trovare il bandolo della matassa più mi sento confuso.
Confuso e stanco, di nuovo stanco.
Non sono fatto per le cose normali, sono il tipo da tutto o niente e a volte è difficile vivere così.
Mi piacerebbe riuscire ad accontentarmi di 1 aspettando di poter avere 100.
Mi piacerebbe non sentire ogni cosa con tanta intensità.
VCLFM,PPGAMCPTCDCHB!

domenica 28 ottobre 2007

Anche per noi

[...]
Anche per te vorrei morire ed io morir non so

anche per te darei qualcosa che non ho
e così, e così, e così
io resto qui
a darle i miei pensieri,
a darle quel che ieri
avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi...
al vento avrebbe detto sì.
[...]

ON AIR: Lucio Battisti - Anche Per Te


Ri...

Ogni storia presto o tardi deve raggiungere il suo epilogo, è regola imprescindibile ed io sapevo che non avrei potuto sottrarmene. Speravo però che succedesse tardi. Purtroppo tante forze hanno agito in senso contrario alla mia volontà, così oggi mi restano tanti ricordi e quest'unico rimpianto.
Se devo essere sincero mi capita ancora di pensare che non doveva andare così, e in quei momenti di "rifiuto della realtà" si riaccendono improvvisamente le fiamme di sentimenti che credevo ormai spenti; quelle fiamme però hanno perso vigore e basta un leggero soffio per tornare a spegnerle.
Abbiamo deciso (non senza indesiderate complicità esterne) di riprenderci le nostre vite per ricostruire complicati equilibri... eppure so una cosa, chiunque verrà d'ora in avanti dovrà reggere il confronto con te, ed è un confronto difficile perchè -noi lo sappiamo vero?- sei speciale...

giovedì 25 ottobre 2007

Fiumi di parole

Mi stupisco ancora di come sia facile chiacchierare così a lungo senza neppure rendermene conto... è anche per questo che ti adoro!

sabato 20 ottobre 2007

All the same...

[...]
Non mi interessa da dove vieni
Purchè tu venga da me
[...]
E ti ho accettato per quel che sei
Se tu mi accetti per ogni cosa
[...]
Le ore scorrono e i giorni passano
Fino a quando deciderai di venire
E l'attesa sembra sempre troppo lunga
[...]

Non mi interessa...
Non mi preoccupo..
Fino a quando tu sarai qui


ON AIR: Sick Puppies - All The Same

venerdì 19 ottobre 2007

Sogni

Qualcuno una volta ha detto che i sogni non sono altro che "realizzazioni di desideri"... allora perché non riesco più a sognarti?

domenica 14 ottobre 2007

Pensieri sparsi

Sono rimasto solo per qualche giorno finalmente, non che abbia problemi ma convivere con altre quattro persone non è di certo l'impresa più semplice del mondo.

Ne ho approfittato per tornare a qualche vecchia abitudine (come leggere qualche pagina nel primo pomeriggio nella speranza di riuscire a finire il libro che ho iniziato ormai un paio di mesi fa), per vedere qualche film degno di nota e qualche altro meno degno, per dare una pulita qua e là (ce n'è sempre bisogno!).

Soprattutto ho approfittato per recuperare nel silenzio tanti pensieri nati e abortiti per "cause di confusione maggiore"; così mi sono ritrovato uguale a prima e allo stesso tempo diverso.

Negli ultimi tempi forse ho dimenticato quanto valgo ma fortunatamente sto nuovamente prendendo coscienza di me.

Tutto scorre, il tempo smussa gli angoli... ma se i miei sbagli hanno portato, nonostante tutto, a questo risultato, allora sono contento di avere sbagliato!

martedì 9 ottobre 2007

Va meglio...

...ma vederla uscire da quella maledetta porta è ancora un sacrificio.

sabato 6 ottobre 2007

Sfogarsi

Troppe lacrime, non ne vale la pena sai? Troppi scrupoli, non fartene, vali molto di più, lo sappiamo.
Ed io? Anche se sorrido mi preoccupo per te...

... tanto dolce, tanto delicata che a volte fai male al cuore...

martedì 2 ottobre 2007

Parole perse e ritrovate

Da sempre quando non sono in pace con me stesso mi ritiro nei miei silenzi... con lei non ci riesco e le parole scalpitano, si agitano, cercano - fino a trovarla - una via d'uscita; vengono fuori così, senza logica, senza ordine, spinte dalla passione forse, forse dalla follia.
Vorrei solo dire "ti amo" e crederci come ci ho creduto una volta...

domenica 30 settembre 2007

Solo una domenica mattina...

Domenica mattina
fa entrare l’alba
è solo un’inquietudine
al mio fianco
[...]
Domenica mattina
e sto cadendo
ho una sensazione
che non voglio sapere
[...]

ON AIR: The Velvet Underground & Nico - Sunday Morning

Nessuna voglia di parlare

Stanco,
Lacrime versate
tra vividi ricordi.

Io,
Sentimenti incatenati
A pallide speranze.

Troppo dolore
per una persona sola.

Solo,
Conforto cercato,
Trovato,
tra parole amiche
illusioni rinate.
Già morte.

Bisogno di assenza,
Ricerca disperata,
Assurda,
Insensata.

Cuore su cuore,
Anima contro anima.
Battaglia,
Nessun vincitore
e ferite e agonie e sangue.

Guardo,
Non con gli occhi,
So
dunque brucio,
Consumato, disfatto,
Aggrovigliato,
Stella di lucente splendore
ormai spento, dimenticato.

Cado,
Ho sei anni e una bici.
Mi rialzo,
Piango, si, ma...
dal dolore si guarisce.
Pedalare,
Più forte di prima.
Cadere ancora
e ancora, e ancora...
Ogni volta ne vale la pena.

sabato 29 settembre 2007

Oroscopi...

La Lepre e il Cinghiale potranno formare una coppia quasi perfetta! Entrambi di temperamento acceso e passionale, faranno scintille anche nell'intimita'. Lasciarsi per loro sara' quasi impossibile. La loro compatibilita' generale e' 90%.


 


A volte vorrei credere negli oroscopi...

Il mio giorno più lungo

Credevo di essere pronto, invece no, non lo sono. Credevo di sopportare, di essere sulla strada buona per trovare la mia dimensione ma mi stavo nascondendo dietro un dito. Speravo non succedesse, lo desideravo, volevo che non succedesse mai.
Oggi credo eviterò di uscire di casa, reclusione volontaria finalizzata ad evitare incontri di quelli che ti tolgono il respiro. E' già successo e vedere è stato come prendere un pugno in pieno stomaco... e poi come se per un attimo tutto quello che mi circondava sparisse, perdesse concretezza, non avesse più nessun valore. Per pochi secondi mi sono sentito spento, vuoto, morto.
Non voglio che succeda ancora, assolutamente, categoricamente NO. Perché allora sento così vana questa opposizione? Ho sognato stanotte, l'ultimo sogno che ho ricordato dopo essermi svegliato non era particolarmente felice ed ha preceduto tutta una serie di eventi di eventi spiacevoli, ora sta succedendo di nuovo ed io non riesco a tranquillizzarmi, teso, una corda di violino già spezzata ma ancora inconsapevole.
Il mio cuore è sul punto di cedere... se mi senti lassù fa che questi giorni passino in fretta.

giovedì 27 settembre 2007

Eziologia del tvb

Ci sono poche persone per cui provo un affetto tanto profondo da non poterlo dimostrare. A queste persone sarei disposto a dare qualunque cosa, per loro la mia disponibilità è totale. Da queste persone la mia vita non può prescindere.
Mi hanno chiesto come faccio a sopportare, a continuare a cercare, a non odiare; il punto è che non credo di essere capace di odiare qualcuno... credo che per ogni azione sia giusto cercare una motivazione, giusta o sbagliata non conta, conta riuscire a capire le pulsioni che hanno portato a determinati gesti piuttosto che parole (o magari commenti).
Vorrei poter spiegare anche le mie motivazioni, avanzare la mia difesa d'ufficio ma non c'è molto da dire: ho concesso la mia totale fiducia a ben poche delle persone che ho incontrato ed ho bisogno che queste persone mi stiano accanto giorno per giorno perché è grazie a loro che riesco a correggere la mia fallibilità.
Non odio perché ho compreso, ho accettato compromessi poco graditi e di questo sono stanco... specie adesso che sto cercando di cambiare.
Il processo di rinnovamento è lungo, faticoso, ad essere sincero in alcuni momenti non vorrei affatto cambiare, quei momenti in cui ti rendi conto che la parola "amico" ora come ora non ha poi molto senso... ma deve succedere, sta succedendo e continuerà così. Ho un grosso peso dentro e devo tirarlo via un po' alla volta e mi dispiace essere egoista ma non mi importa davvero quello che "gli altri" pensano. Io sono cambiato, i rapporti sono cambiati ma se ho voglia di parlare con qualcuno di cui ho stima e fiducia, del cui giudizio mi fido ciecamente, senza riserve, non posso pensare di dover prenotare un colloquio e rispettare tempi e modi come se fosse una visita dallo psicologo (visita di cui potrei aver bisogno tra l'altro).
Non mi importa cosa pensa chi guarda dall'esterno per il semplice fatto che è esterno e non può sapere e non mi importa dare l'impressione sbagliata dal momento che sono io a sapere qual è la verità.

Anch'io penso che non siamo amici, penso che difficilmente potremo esserlo in futuro... ma penso anche che nonostante ciò voglio che tu sia presente per nessun altro motivo che il bene sconfinato che ti voglio!

martedì 25 settembre 2007

4000+

Più di 4000 visite... no, dico, ma ci pensate? In realtà non penso che siano un granché però attraverso questo dato sono stato spinto a fare una considerazione: ormai questo blog sta su da un bel po' di tempo.
E pensare che all'inizio era nato più come un gioco, un esercizio di stile per una persona a cui scrivere è sempre piaciuto, un gradevole passatempo e null'altro.
Invece col tempo ha preso ad assomigliarmi sempre più, ad assorbire pezzi di me, a manifestare gli stati d'animo che non sono mai stato bravo ad esprimere a parole. Ho stretto un legame forte con "la mia creatura" ed il più delle volte essa è diventata confidente, laddove mi sentivo schiacciato da forze fuori dal mio controllo, e con lei tutte le persone che decidevano di leggere e magari lasciare un consiglio o un pensiero.
Alcuni pezzi importanti di me, filtrati dalla ricerca di un manierismo di stile che non riesco proprio ad evitare, sono venuti fuori su queste pagine nel momento in cui sentivo di non poterli più tenere dentro e se le mie parole sono servite a qualcuno, o anche se più semplicemente hanno smosso qualcosa, io sono contento.
Ciononostante resta l'amaro per qualcosa che non avrei mai creduto possibile: nel corso del tempo a questo blog hanno avuto accesso sconosciuti che lo trovavano per caso e persone che ritenevo massimamente degne delle mie stima e fiducia; proprio questi ultimi mi hanno deluso, tanto. Le parole sono state strumentalizzate così spesso che ho pensato anche di chiudere tutto... purtroppo (o per fortuna) non ci riesco. Nonostante comportamenti indegni di un essere umano non la darò vinta a nessuno perché non credo sia giusto smettere di fare quel che mi piace per le oscure macchinazioni di chi non ha una vita sua e si riempie di quella degli altri.
Questo blog è MIO, tutto quello che c'è dentro è MIO, frutto della MIA testa, visto dalla MIA prospettiva! Ho scelto di condividerlo con voi perché mi piace il confronto, sicuramente perché sono un narciso, ma non mi sta bene se chi viene qui ha il solo scopo di sconvolgere la vita mia e delle persone a cui voglio bene.

Bene, ora penso di dover solo salutare, nella speranza che questo spaccato della mia anima possa vivere ancora a lungo... grazie a chiunque ha letto senza malizia, con curiosità, grazie a chi ha sopportato sproloqui e paranoie, grazie a chi non ha giudicato senza averne i mezzi, grazie a chi non si nasconde dietro un "utente anonimo"....

lunedì 24 settembre 2007

Meglio soli che...

Sono solo, la casa vuota, silenziosa. Niente passi strascicati, niente risate né urla, nessun tramestio.
Oggi questa casa è mia, mia e dei miei pensieri, dei fantasmi che mi accompagnano quasi volessero farmi compagnia.
A ben vedere non sono mai solo, ho sempre con me fatti, ricordi, sogni e speranze e quando non ho nessuno intorno prendono vita, si materializzano davanti ai miei occhi per ricordare sbagli, soddisfazioni, gioie e dolori, sforzi e sacrifici.
Che strano, a volte pensi di aver dimenticato e invece tutto è ancora impresso nella mente, solo un po' in disparte -perché bisogna pur fare spazio ai "nuovi arrivati"- e così il passato, non conta se è "ieri" o "dieci anni fa", torna.
Voglio credere che i miei ricordi mi proteggano da quello che mi accade, da ogni colpo che prendo, dalla sensazione di stare cambiando e dalla paura per ciò che questo cambiamento rappresenta.
Mi hanno fatto male... e non parlo di quel genere di dolore che "metti un po' di pomata e vedi che passa", mi hanno ferito dove i segni non si vedono e nonostante questo non scompaiono.
Ora ho paura, perché sento di stare imparando ad odiare, perché non voglio stare di nuovo così male, perché sto perdendo la fiducia (forse immotivata) che avevo nelle persone... in tutte le persone.
So che c'è qualcosa di buono in me e non voglio che me lo portino via, per questo ora che sono solo mi rifugio tra i ricordi, lì in mezzo ci sono i volti e le voci, i profumi e i gesti di chi mi ha dato il meglio di ciò che aveva, di chi mi ha reso migliore...
 
P.S. 4000 visite... e chi se lo sarebbe mai creso!!! (cit.)

domenica 23 settembre 2007

Fuoco e fiamme

Rabbia dentro, perché offendi la mia intelligenza, perché non fai altro che dimostrare quanto poco vali.
Dietro l'anonimato è facile nascondersi, di certo il fatto di essere reputato persona priva di spina dorsale non ti causa particolari problemi.
C'è una cosa che non capisco... hai ottenuto il tuo scopo e noi stavamo cercando di ricominciare a riprenderci le nostre vite. Con una difficoltà di cui non hai idea stavo iniziando a guardare avanti, dunque che senso ha? Cui prodest? Cosa speri di ottenere ancora?
La gente di merda non merita attenzione ma io non ce la faccio più a tenermi tutto dentro; sei un povero coglione, in più incapace di rendersi conto che sta turbando i fragili equilibri di fragili persone.
Prega Dio che non riesca mai a capire chi sei e pregalo tanto, perché se dovessi scoprirlo stavolta non so davvero come andrebbe a finire...

sabato 22 settembre 2007

Arrivederci...

E' arrivato il momento di salutarci. Sapevo che prima o poi sarebbe successo ma speravo che ci volesse di più... invece il tempo è volato e tu stai per iniziare il "lungo e faticoso" percorso accademico. Non ho dubbi che sarà brillante e ricco di soddisfazioni e non devi averne neppure tu. Il mio solo consiglio è di godere di questi anni il più possibile, in futuro li ricorderai tra i più belli. Vivrai nuove esperienze, conoscerai gente diversa, dovrai imparare a cavartela da sola. Non voglio illuderti che sarà sempre tutto bello, anzi, arriveranno anche i momenti difficili, però in quegli attimi pensa che stai costruendo il tuo futuro e che niente è più importante.
E ricorda... se in qualsiasi momento dovessi avere bisogno di me non hai che da farti sentire...

In bocca al lupo CriCri!!!

mercoledì 19 settembre 2007

Ricordi

Ricordo la prima volta che l'ho vista...
Non com'era vestita, questo no, però ricordo le sensazioni che ha provocato, le impressioni che non sono più andate via, consolidandosi lentamente in certezze. Ricordo che era bella e che era imbarazzata; come biasimarla? Trovarsi in mezzo a degli sconosciuti che davano chiaramente l'idea di avere gravi squilibri psichici avrebbe messo in difficoltà chiunque, eppure riusciva a sembrare a proprio agio, gentile e decisa al tempo stesso. Ricordo di aver pensato che aveva qualcosa di speciale senza riuscire a capire il perché e di essermi sentito stranamente agitato.

Ricordo le prime volte che siamo usciti insieme...
Ero curioso, tanto curioso di conoscere meglio quella ragazza che sembrava così diversa dalle altre. Ricordo le innumerevoli volte che mi ha lasciato di sasso intuendo ciò che pensavo, arrivando a comprendere molto più profondamente di quanto si rendesse conto chi aveva di fronte. Ricordo di essere rimasto stregato dai suoi occhi fin da subito, di aver sentito il bisogno di fissarli perché intuivo che attraverso essi avrei potuto scoprire tutto quel che c'era da sapere. Ricordo di aver desiderato che fosse sempre felice, perché ad ogni sorriso si illuminavano il suo viso e tutto ciò che aveva intorno.

Ricordo i miei timori...
Col passare del tempo iniziavo a prendere coscienza dei motivi per cui mi ero sentito nervoso dal primo momento che l'avevo vista. Ricordo di aver tentato, con poca convinzione, di persuadermi che non stava succedendo niente, di averci riso su. Ricordo tutti coloro che non conoscendoci ci scambiavano per una coppia; la cosa mi divertiva e al tempo stesso mi preoccupava, sembrava quasi che tutti tranne me avessero capito cosa mi si agitava dentro.

Ricordo la rabbia...
Ho sbagliato e non ho paura ad ammetterlo. Ricordo però errori più grandi dei miei... come potrei dimenticare? Ricordo - anche se non vorrei - chi ha cercato di strapparmela via, non sapeva che non poteva riuscirci, in un modo o in un altro lei mi resterà sempre accanto e questo lo so per certo! Ricordo l'ansia, il peso sullo stomaco mentre speravo di essere l'unico destinatario di uno scherzo crudele quanto vigliacco. Ricordo l'ira che mi ha acceso nello scoprire che non era così, la voglia di colpire con tutta la forza che avevo in corpo lo sceneggiatore di questo dramma di serie B che non aveva - non ha - il coraggio di farsi riconoscere. Ricordo i dubbi, ogni maledetto sospetto, la difficoltà di tornare a fidarmi di chiunque... li ricordo bene, sono ancora qui con me.

Ricordo la sofferenza...
La mia, la sua, tutto il resto non mi interessava. Ricordo di averla trovata quasi in lacrime. Sapevo perché e avrei dovuto esserne felice... come mai allora non ci riuscivo? Ricordo di essermi sentito tremendamente in colpa a dispetto di chi mi diceva che io avevo fatto solo quello che chiunque altro al mio posto avrebbe fatto. Ricordo di essermi sentito inutile, impotente, di aver pensato che non ero riuscito a proteggere da me una persona che era più fragile di quanto desse a vedere. Ricordo di aver desiderato che mi chiedesse qualcosa, qualunque cosa, se solo avesse voluto avrebbe avuto tutto... e anche qualcosa in più.

Ricordo tante separazioni...
Aveva bisogno di tempo e di spazio, aveva bisogno di capire... ne avevo bisogno anch'io. Ricordo la sensazione di vuoto ogni volta che andava via. Ricordo il peso dei silenzi, la paura di aver detto o fatto qualcosa di sbagliato, il terrore di non vederla tornare. Ricordo di averla vista partire in un sogno, salire su una nave ed allontanarsi per sempre; nel sogno il mare era calmo sotto un tramonto rosso fuoco, lei una sagoma indistinta ed io correvo, sperando di raggiungerla prima che fosse tardi perché avevo ancora così tante cose da dirle. Ricordo tutte le volte che ho desiderato chiamarla, sentire la sua voce, ricordo il peso della sua assenza, quanto mi è mancata, quanto mi manca ancora adesso.

Ricordo i momenti belli...
Quelli sono miei e miei soltanto, lo saranno per sempre. Ricordo le sensazioni di ogni parte del mio corpo ogni volta che l'ho avuta vicino, ricordo la serenità che è stata in grado di infondermi ogni volta che abbiamo parlato, la complicità, la stima, l'affetto, gli attimi in cui tutto sembrava perfetto... e così tanto altro ancora!

Ricordo una frase...
L'ha tirata fuori all'improvviso, con leggerezza, con gli occhi lucidi... mi ha detto "tu qui sei la mia famiglia" ed io non ho saputo, non ho potuto risponderle, ho cercato soltanto di non mettermi a piangere "come una femminuccia". Ricordo di aver deciso in quel momento che avrei fatto di tutto per farla tornare felice a dispetto di  speranze e desideri, perché lei per me è importante davvero.

Non sono bravo a tenere a mente le date di qualsiasi tipo di ricorrenza, ho difficoltà con i nomi delle persone, tutto ciò che imparo a memoria solitamente lo dimentico nel giro di pochi giorni... ma le cose davvero importanti le ricordo tutte...

martedì 18 settembre 2007

"Heroes"...un giorno...

I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can beat them, just for one day
We can be Heroes, just for one day

And you, you can be mean
And I, I'll drink all the time
'Cause we're lovers, and that is a fact
Yes we're lovers, and that is that

Though nothing, will keep us together
We could steal time,
just for one day
We can be Heroes, for ever and ever
What d'you say?


(Sebbene niente ci terrà uniti
Potremmo rubare un po' di tempo,
per un solo giorno
Possiamo essere Eroi, per sempre
Che ne dici?)


I, I wish you could swim
Like the dolphins, like dolphins can swim
Though nothing,
nothing will keep us together
We can beat them, for ever and ever
Oh we can be Hero
es,
just for one day

I, I will be king
And you, you will be queen
Though nothing will drive them away
We can be Heroes, just for one day
We can be us, just for one day


I, I can remember (I remember)
Standing, by the wall (by the wall)
And the guns

shot above our heads
(over our heads)
And we kissed,
as though not
hing could fall
(nothing could fall)
And the shame was on the other side
Oh we can beat them, for ever and ever
Then we could be Heroes,

just for one day

We can be Heroes
We can be Heroes
We can be Heroes
Just for one day
We can be Heroes

We're nothing, and nothing will help us
Maybe we're lying,
then you better not stay
But we could be safer,
just for o
ne day

Oh-oh-oh-ohh, oh-oh-oh-ohh,
just for one day
.

ON AIR: David Bowie - "Heroes"


lunedì 17 settembre 2007

Testsssssss

Essendo che sono ancora vagamente stordito (e la costruzione di questa frase lo dimostra) stamattina mi sono messo a girovagare per internet prima che Elton John la chiuda e mi sono imbattuto in dei test che mi hanno rivelato queste cose di me (in realtà le sapevo già ma mi son piaciuti i risultati)...

CHI ERI IN UNA VITA PRECEDENTE?
NAPOLEONE: troppo sicuro di sé
L'egocentrismo del famoso Napoleone raggiunse livelli incredibili con la celebre auto incoronazione di fronte a Papa Pio VII, ma sappiamo tutti poi come andò a finire! E' giusto credere in sé stessi ma può essere pericoloso credere di essere invincibile. Un carattere così deciso sembra non necessiti di illusioni per andare avanti ma anche gli animi più forti e sicuri di se hanno bisogno di avere dei dubbi.

CHE ANIMALE SEI?
Leone
Sei forte, fiero ma anche molto dolce. La grinta che hai non ti permette di rinunciare a nulla, nemmeno all'impossibile Come tutti i felini sei molto curioso e desideroso di capire tutto ciò che ti circonda. Non lasci mai nulla al caso e, come fa il leone quando si appresta ad attaccare, anche tu studi tattiche vincenti sia nel lavoro che nel rapporto a due.

EROTICO O ROMANTICO: CHE ATTORE POTRESTI ESSERE?
Avventure erotiche
Questo sarà il titolo del film dove tu sarai protagonista ma anche regista! Forse non lo sai ma possiedi una forte sensualità che sprigioni in tutti i momenti della giornata... ecco perché alcune volte non ti tolgono gli occhi di dosso! Potresti scrivere tu le battute delle scene in cui reciti, hai molta fantasia e voglia di esprimere te stesso e proprio come una star erotica sapresti muoverti e sentirti a tuo agio con una telecamera puntata addosso.

AMORE: SEI PASSIONALE O RAZIONALE?
Passionale
Per te l'Amore è verde! Non preoccuparti, nulla a che vedere con gli alieni... o forse si? In qualche modo, infatti, ti distingui dal gruppo anche se talvolta ti senti "anonimo". Vuoi le emozioni capaci di farti sentire vivo e anche se nell'intimo sei un tradizionalista, ami le novità e i "non previsti", così il tuo partner dovrà essere una persona in grado di stimolare i tuoi sensi completamente!

CHE PROVERBIO SEI?
"Il bene non si apprezza prima di averlo perduto" (Herder)
Questo è il tuo proverbio personale! Concreto ma anche sognatore, credi forse di essere abbastanza forte ma in te si cela un'affascinante e sensuale fragilità che solo chi ti conosce davvero scorge nei tuoi occhi profondi. Ogni tanto lasciati andare!

domenica 16 settembre 2007

...con le nostre notti bianche...

Una "Notte Bianca": luci, colori, suoni,odori...gente, tanta gente. E nel mezzo io, per non pensare, per non pensarci.
Una bella serata, ne avevo bisogno... grazie.

venerdì 14 settembre 2007

GRAZIE...

E non penso che ci sia altro da dire, almeno non per ora, ora devo ascoltarlo di nuovo... e poi di nuovo... e di nuovo ancora...

 Questa è musica...
Dio se mi manca!
E quando sembra che il tempo non sia passato lo sento ancora di più...

mercoledì 12 settembre 2007

BookCrossing

C'è un'iniziativa che, romanticone come sono, ho amato follemente dal primo momento in cui ne ho sentito parlare... consiste nel "dimenticare" un libro da qualche parte, lasciando che chiunque si trovi a passare da lì possa prenderlo, leggerlo e abbandonarlo ancora; questo in buona sostanza è il bookcrossing.
Ci sono per ognuno di noi libri che hanno lasciato il segno e proprio questi dovrebbero essere liberati... condividere con qualcuno un libro che ha suscitato emozioni è una gran bella esperienza. Certo, io avrei difficoltà a separarmi dai miei libri, creo con loro un legame troppo stretto (mi riesce difficile anche leggere libri che mi sono stati prestati e che so che dovrò restituire, come se avessi paura di affezionarmici e di non riuscire a lasciarli andare via... c'è della pazzia in questo, me ne rendo conto da solo!), però credo che prima o poi anch'io ne regalerò uno al mondo, devo solo decidere quale tra quelli che vorrei tutti leggessero.

P.S.: visitate il sito sul bookcrossing (e sono due, questo però è il sito internazionale), è un'iniziativa nata e cresciuta grazie a persone accomunate da una grande passione e dalla voglia di trasmetterla... e dove c'è la passione c'è tutto!!!


Run baby run

Oggi ho corso e non lo facevo da un sacco di tempo. Ho corso perché avevo bisogno di sentire i muscoli muoversi, lavorare, avevo bisogno di sudare e di concentrarmi sui passi... un piede dopo l'altro, veloce, sempre più veloce finché le gambe non hanno iniziato a farmi male. Avevo bisogno di svuotare la mente, di staccare dal mondo.
Oggi ho corso per lasciarmi dietro ricordi, incertezze, desideri... magari non ci sarò riuscito ma almeno ho preso un po' di vantaggio.

martedì 11 settembre 2007

A volte vorrei avere la fortuna di essere girato dall'altra parte...

lunedì 10 settembre 2007

Tra pregi (pochi) e difetti (tanti)

Oggi mi ha preso una crisi di coscienza e mi sono messo a pensare a tutti i miei difetti... emminghia se ne ho trovati parecchi!!! A quanto sembra c'ho problemi grossi, di seguito quelli che sono venuti in mente a me (forse alcuni non sono proprio giusti ma non ricordavo le terminologie specifiche, sorry), se volete suggerirne altri fate pure, tanto peggio di così...

Introverso
Lunatico
Ironico
Antipatico
Sentimentale
Impulsivo
Testardo
Egoista
Timido
Infantile
Presuntuoso
Indisponente
Provocatore
Suscettibile
Egocentrico
Vanitoso
Geloso
-----------------------------------
aggiornamento...
Stronzo
Saccente
-----------------------------------
aggiornamento parte 2...
Puntiglioso

P.S. Io non ho detto niente, ma i pregi per conservare una parvenza di modestia non li scrivo, trovateli voi e stupitemi!

domenica 9 settembre 2007

Passeggiate

Forse dovrei uscire, prendere un po' d'aria, aprire le porte di casa prima e quelle dentro me poi, magari va anche bene la stessa chiave. Forse dovrei uscire... ma per andare dove?

Sabato sera a casa?
Che palle! Che cosa da vecchi (che poi non diciamolo troppo in giro ma a me dei vecchi mi hanno anche preso per il culo perché non ero alla notte della taranta, e se avessero potuto vedere il mio sorriso un po' tirato avrebbero capito di aver toccato un tasto dolente... io volevo esserci eccome!!!). Sabato sera a casa, non avevo nessuna voglia di muovermi da qui, ho troppi conti in sospeso con me ed ho colto l'occasione per iniziare a regolarli.

Ma come, proprio di sabato?
Beh, è capitato, non ho mica aspettato apposta una intera settimana, che poi sabato qui non c'è mai nessuno e allora che fare? Scendere in città? Immalinconirsi davanti al mare, davanti ad amori ostentati, ad amori timidi e impacciati, ad amori vivi e vissuti? No, resto a casa a pensare pensieri senza fine, perché son fatto così (comoda come spiegazione, vuol dire tutto e niente, come sono fatto però ora non ho voglia di spiegarlo, magari ve lo dico un'altra volta dai) e ho bisogno di vivere ogni cosa in maniera grandiosa, quasi teatrale.

E stasera? Almeno stasera che è domenica uscirai, vero?
Non credo proprio, ho ancora tante belle immagini da rivedere, con la mente e con il cuore, e tanta tristezza da assorbire pensando a corpi amati in braccia altrui, e sogni da sognare, in cui i desideri sono realtà, in cui io sono solo un piccolo uomo ed ho accanto una piccola donna a cui sussurro "non avere paura di me" .

Dovrei senza dubbio uscire, altro che forse, però non lo farò, devo prima ritrovare me stesso... e magari anche le chiavi di casa.

venerdì 7 settembre 2007

Oggi mi sento un po' così

Rassegnato... come quando ti rendi conto che dentro te non è cambiato niente.
Arrabbiato... come quando vedi che i tuoi sforzi non ti hanno portato da nessuna parte.
Impotente... come quando sai di non poter fare nulla per cambiare le cose.
Incompleto... come quando senti il bisogno di qualcosa (qualcuno?) che non riesci ad avere.
Confuso... come quando hai davanti due strade e non sai quale imboccare.

Allontanarsi a volte è la cosa migliore da fare, per tornare a respirare, per ricostruire quella serenità a cui tuo malgrado hai dovuto rinunciare. Ma non basta, inutile prendersi in giro, le ferite sono troppo profonde e il sangue sgorga ancora a fiumi. Parliamoci con franchezza, mi fa male il cuore, tanto, e ancora non riesco a trovare la forza di chiudere i conti col passato... perché l'ho amata più di chiunque altra, più di quanto avrei dovuto, irrazionalmente, sapendo che non poteva andare a finire bene e ora non riesco a sopportare il pensiero che me l'abbiano portata via definitivamente, non lo accetto. Non sono io che dovrei dire una cosa del genere dal momento che sono stato causa del problema e non vittima ma provo rabbia verso chi non ha meritato tanta fortuna. Mi chiedo perché non lo capisci, perché insisti nel dirmi "prova a metterti nei miei panni"... sai che non ci riesco, è il mio carattere, non posso accettare di uscire sconfitto, non in questo modo, non in questo caso.
Mi domando come sono arrivato a questo punto, come ho potuto lasciarmi andare così, come mi sono permesso di investire tutto quello che avevo dentro, tutto quello che potevo dare (e anche moooolto di più) in questa storia. L'ho fatto d'istinto, l'ho fatto per amore, per quella sensazione che non ha una spiegazione, perché ho capito che opporsi non avrebbe avuto senso ora che la mia ricerca era finalmente finita. L'ho fatto per lei e per nessun altro e il mio cuore malandato sa di non avere sbagliato.
Guardo dietro di me e poi davanti e Dio sa se vorrei aver superato il dolore e l'attesa e la speranza ma no, ancora non ci riesco, ancora è troppo presto... ancora ti amo.
Piove ancora... ed io sono così stanco...

 forse è solo qualche goccia... forse...

giovedì 6 settembre 2007

Uno sguardo vale più di mille parole

Mi piacciono le parole, tutte, il loro suono, le sfaccettature, il delicato equilibrio tra significati e significanti. Fossi nato un paio di migliaia di anni fa probabilmente avrei fatto l'oratore, oggi no, oggi sento discorsi senza capo nè coda, ragazzini che parlano come se stessero scrivendo un sms (a proposito, fatemi una cortesia, tornate ad usare tutte quelle belle lettere tanto care alla lingua dei vostri padri, basta acronimi, ve ne prego!), usi quantomeno opinabili di congiuntivi e consecutio temporum.
Mi piacciono le parole eppure, quando conta davvero, loro si rifiutano di uscire...
I discorsi restano sospesi ed è così strano, perché tu sai cosa vorresti dire, ogni frase l'hai ripetuta nella testa migliaia di volte, l'hai lavorata, ripulita, smontata e ricostruita per far si che il messaggio venisse compreso, però la lingua non è più sotto il tuo controllo, timida, non ha la forza di pronunciare altro che monosillabi.
Allora capisci che probabilmente le parole non contano poi molto, e che tutto quello che avresti voluto dire ce  l'hai scritto a chiare lettere negli occhi e loro non mentono, non si ingarbugliano, non farfugliano parole smozzicate... possono essere sfuggenti, timorosi, magari anche un po' spaventati ma alla fine capitolano e tornano a posarsi su quello che hanno desiderato vedere per così tanto tempo, alla ricerca di altri occhi, e labbra, naso, e mani e corpo, e poi di risposte a domande mai fatte e di cure per dolori indimenticati.
Avresti voluto abbracciarla forte, avresti voluto parlarle, raccontarle mille cose ed invece non sei riuscito quasi neppure ad avvicinarti... ma non importa, ciò che conta è averla potuta guardare ancora una volta negli occhi.
E' più dura di quanto pensassi...

martedì 4 settembre 2007

Ansia da rientro

Stasera non sto tanto per la quale, ognuno è libero di immaginare quali siano i motivi, io (qui lo dico e qui lo nego) non li conosco. So di essere paradigma di incoerenza, la mia tendenza a cambiare umore bruscamente spesso infastidisce anche me... è che ogni immagine ne richiama altre. Se gli occhi sono fatti per guardare Dio avrebbe dovuto tenerli scollegati dalla testa, avrebbe potuto farlo almeno per me, mi sarei risparmiato così tanti fastidi!


E tanto io lo so come va a finire, è sempre così, come quando apri un vecchio album perchè stai cercando una foto particolare per un motivo particolare e ti ritrovi a sfogliarlo tutto anche se ti eri ripromesso almeno mille volte di non farlo... così ti prende tutta una serie di sensazioni, ansia mista a nostalgia mista a delusione tutte miste a tanto altro ancora.


Sapevo come sarebbe stato tornare, l'ho sempre saputo.


Ricordare è bello ma dominare il proprio passato non è per niente facile.


E' dura.

lunedì 3 settembre 2007

Ci ritroviamo ancora qui

Si, sono tornato. Non ci si sottrae al passare del tempo, così l'ennesima estate è passata.
Sono stato bene, sono stato sereno, sono stato in equilibrio precario tra alti e bassi, provando a saltare ma cercando di non cadere, sono stato me stesso. Sono stato diverso nella speranza di allontanarmi da me e ho scoperto con disappunto di non poterlo fare... ora provo a convivere con il mio es, complicato, una vera faticaccia, tutto sommato però credo di potercela fare.
Mai come quest'anno rientrare dalle vacanze mi preoccupava, l'ho fatto e mi chiedo come andranno le cose, spero bene... spero.

P.S. ho fatto un po' di confusione vero? abbiate pazienza, sono ancora in clima estivo e i neuroni stanno tramando uno sciopero generale, me lo sento. Dai che pian piano mi rimetto in carreggiata!

martedì 24 luglio 2007

Pezzi di vetro

Non la sentivo da tanto di quel tempo che l'avevo quasi dimenticata... eppure è così bella! Pezzi di vetro, come quelli che mi sembra di dover inghiottire ogni giorno mentre cerco di non buttarmi giù. La vita va avanti anche senza lei e un giorno, vicino o lontano non so, ritroverà i suoi colori più belli, tutti tranne uno... il suo.
Ho bisogno di cambiare aria visto che non posso cambiare quello che ho dentro.

ON AIR: Francesco De Gregori - Pezzi di vetro

domenica 22 luglio 2007

Voglia

Voglia. Ti immagino, i tuoi occhi, il tuo sorriso, il tuo desiderio che accende il mio. E nel vivido sogno, tra inconfessati pensieri ti avvicini, pantaloni che scivolano su fianchi abbronzati, splendida pelle nuda, via la maglietta. Voglia. Movimenti studiati, morbido ancheggiare e poi labbra su labbra, lingue che esplorano, cercano avide un piacere tenuto segreto troppo a lungo. Mani, le tue, sul mio viso, sulla schiena, mentre cadono le ultime barriere e sei nuda. Ti stringo, sento i tuoi seni contro il mio petto… voglia, ho voglia di te. Lente carezze, bocche che scoprono dolci piaceri, mani che percorrono corpi indifesi, avide. E’ un sussurro tra i gemiti, ti voglio. Sei sopra di me, sei me, movimenti ritmici, corpi avvinghiati, sudati. Unghie sul mio petto, guardo il tuo volto e ci posso leggere un desiderio insaziabile. Continui a muoverti, in fretta,  sempre più in fretta, alla ricerca di quell’attimo di smarrimento, perdizione completa, morte e risurrezione. Ti accompagno, spingo sempre più a fondo, amore e odio, sofferenza, rabbia, incomprensioni, niente ha senso, tutto ciò che voglio è che questo momento duri per sempre. Voluttuosa ricerca del tuo io più intimo, sei bella e sei mia, solo mia, ti amo, per questo istante così perfetto, per l’eternità.

sabato 21 luglio 2007

Un altro giorno perfetto?

[...]
I'm holdin on

waitin for your call
it's simple but I can't explain this

I'm sinking down
I feel like I could die
I'm falling off
I don't know why

I still believe it when you say,
It's another perfect day
another perfect day.
I still believe it when you say,
It's another perfect day
another perfect day.
[...]


ON AIR: American HiFi - Another Perfect Day

venerdì 20 luglio 2007

Penso

Penso al mio passato e sono felice che sia stato così tranquillo, sereno, bello, ai miei fratelli, parte di me, un diverso modo di essere me, ai miei genitori e allo splendido lavoro che hanno sempre fatto con noi.
Penso a quello che ho scelto di fare della mia vita e sempre più spesso mi assale il dubbio di aver fatto le scelte sbagliate.
Penso che sia importante avere il coraggio di ammettere i propri errori e la forza di volontà di cercare di porvi rimedio.
Penso di non avere molta volontà in questo momento, però so di aver fatto tanti sbagli.

Penso che qualcuno mi abbia portato via quello che avevo appena trovato.
Penso di essere responsabile delle perdite subite... da me, da lei.
Penso che la ricerca sia stata faticosa ma mi abbia portato dove speravo di arrivare, ed è solo causa della mia innata mancanza di tempismo se il primo premio lo ha vinto qualcun altro.

Penso davvero tutto quello che le ho detto, perché quando gliel'ho detto la guardavo dritto negli occhi e non era facile.

Penso che non riuscirò mai a capire perché sento il bisogno della sua presenza, pur sapendo come mi fa sentire la conseguente necessaria assenza.
Penso a come ogni volta che la guardo vorrei costringermi a voltarmi e non ci riesco.
Penso che è inutile pensarci, che semplicemente è così e non può essere diversamente.

Penso a quando riuscirò a ripensare a tutto quello che ci è successo senza sentirmi sovrastato dallo sconforto, avvampato di gelosia, rabbia, odio, trafitto da delusione, rimorso, dolore.
Penso che non succederà presto e lo accetto; è giusto che sia così, altrimenti non sarebbe stato amore e l'unica cosa che mi consola ora è pensare al privilegio che mi è stato concesso, quello di amare davvero.
Penso che averla amata sia stata la scelta più giusta della mia vita... e sono sicuro di amarla ancora ogni volta che desidero non averla mai conosciuta.

Penso di avere un modo di ragionare contorto ma almeno è il mio modo di ragionare.
Penso che a volte lei mi confonde e quando lo fa non so davvero come comportarmi.
Penso a quando mi guarda e sorride, e quando lo fa è come se tutto il dolore non fosse mai esistito.

Penso che sia tanto difficile rendersi conto di quanto si è fortunati, che è troppo facile dare per scontata la presenza di qualcuno e che quando solo quando questo qualcuno si allontana ci si rende conto del vuoto che ha lasciato; ha dimenticato cosa stava trascurando, ha deciso di allontanarlo e ora torna vantando i suoi diritti?
Penso che mi abbia chiesto una cosa sbagliata e nonostante sappiamo entrambi che sia così, entrambi abbiamo un motivo per proseguire su questa strada... motivi diversi ma lo scopo è lo stesso, vederla sorridere ancora.

Penso di non dover essere io ad evitare di scrivere, piuttosto qualcuno potrebbe imparare a leggere e nel contempo imparare una volta per tutte a farsi i cazzi suoi.
Penso che non è giusto; la vita non si ferma davanti alle lamentele però io non sono la vita e ora ho bisogno di tirare un po' il fiato.
Penso che la vita è una vecchia puttana... ma quanto fascino ha!

Penso a ieri sera, alla sensazione di un istante, tanto effimera quanto potente, ad un sorriso solo abbozzato, involontario, spontaneo, alla certezza che la storia non è finita... mi ha preso alla sprovvista, ed è stato come se quel pensiero fosse una realtà ineluttabile; questo pensiero io lo tengo stretto, non mi illudo, non più ormai, ma lo tengo al sicuro comunque, protetto, perché per me conta più di quanto le parole possano esprimere.

Penso che sarà sempre con me, in me, e che comunque vadano le cose nessun'altra sarà mai come lei.

Penso che penso troppo, è il mio più grande pregio ed il peggiore dei miei difetti!

Ed io aspetto

"Siediti sulla riva del fiume e che aspetta di veder passare il cadavere del tuo nemico."

(Sun Tzu, "L'arte della guerra")

giovedì 19 luglio 2007

chepdchezz!

Ma che avrete mai da venire a guardare? Vi importa di quello che scrivo? Allora perché non chiedete a me direttamente? A domanda diretta ho sempre risposto, magari non direttamente ma ho risposto.
Questo posto è più frequentato da straniere genti di quanto non lo sia da me e ciò mi perplime. Ma porca bacca, cosa volete ancora? Vediamo, facciamo un po' di conti... mi avanzano un rene, un polmone, parte del fegato, un occhio, una gamba e/o un braccio (preferibilmente alternati) e altre parti che in questo momento non ricordo.
Mah, chi vivrà vedrà, e io di cose da vedere ne ho parecchie...

lunedì 16 luglio 2007

Lasciati guardare un po' più a fondo

[...]
...è futile comprendere perchè
a volte i pensieri si confondono
e mischiano speranze e realtà...
[...]

Ma che bel cielo

Fortuna che oggi c'è il sole, perchè sento che il mio  "lato oscuro della Forza" sta prendendo il sopravvento. Anche quando non mi sento tranquillo vedere una bella giornata come questa mi fa tornare il sorriso, e per quanto appena accennato, delicato, fragile, sfuggevole, è pur sempre un sorriso! E' che quando guardi il cielo e vedi solo un telo azzurro che si stende all'infinito, e senti i raggi del sole come carezze sul viso ti chiedi come qualcosa possa andare male quando fuori è tutto così perfetto. Così un po' di quella perfezione ti entra dentro ed è come un balsamo, tornano i ricordi più belli e ti viene naturale socchiudere gli occhi, perchè la luce che li illumina è troppo forte per poter essere guardata direttamente, e pensi al futuro con un po' di ottimismo finalmente... forse non sei quello che credevi di essere ma hai sempre cercato di essere il migliore possibile (ed anche qualcosina in più), ed ora è ciò che più conta...

P.S. Voglio ringraziare una persona (e spero capisca che mi sto rivolgendo a lei!!!) per avermi ascoltato pazientemente proprio ora che mi riesce così difficile esprimere quello che provo. Mi dispiace di aver fatto confusione con le parole, è tutta colpa delle mie zone d'ombra, però ho intenzione di cambiare prima o poi. Mi fido di te, l'ho sempre fatto perchè mi viene naturale e ora più che mai ne capisco il motivo... grazie grazie e ancora grazie!

sabato 14 luglio 2007

Buio

Sapete che c'è? Mi prendono dei momenti di buio che mi fanno spavento.
Non ho voglia di vedere nessuno.
Non mi va di ascoltare nessuno.
Faccio fatica a parlare.
Ho bisogno di confusione, il silenzio fa troppo rumore.

venerdì 13 luglio 2007

Aria

E rieccomi, ancora una volta torno a scrivere perchè è una delle poche cose che mi permette di tornare a respirare. Scrivo e ogni parola è una boccata d'ossigeno, scrivo perchè sento che i miei polmoni hanno bisogno d'aria per poter gridare, scrivo per dare voce alle ferite del cuore. Ultimamente non l'ho fatto spesso, complice uno stato d'animo del tutto particolare e la voglia disperata di non fermarmi a pensare a tutte le cose che mi hanno fatto male. Ultimamente sono stato troppo impegnato a constatare sulla mia pelle la verità delle parole di Sartre (un giorno spero di trovare il tempo e la voglia di trascrivere un piccolo passo de "La Nausea" che mi ha colpito molto), ultimamente sono stato troppo impegnato a vivere per rendermi conto di quello che stava accadendo.
Ora desidero solo fermarmi e provare a capire. Negli ultimi giorni mi sono trascinato qui e là stancamente, ho fatto cose che non mi andava di fare, ho avuto ingenue innocue discussioni, tutto per allontanare quello che più di ogni altra cosa avrei voluto vicino. Può ogni giorno che passa sembrare un mese? Puoi sentire di star solo sprecando tempo rincorrendo futilità? Può essere giusto tutto questo?
Damien Rice mi ripete "non posso staccare gli occhi da te, non posso smettere di pensarti" (perdonatemi la traduzione approssimativa), forse lui è stato in grado di cogliere l'essenza dell'amore, forse il problema è "solo" questo, per quanti sforzi possa fare il mio passato è ancora il mio presente. Ho guardato al cielo in cerca delle risposte alle mie domande, ho cercato una giustificazione alle azioni mie e di chi mi sta intorno. Mi sono chiesto come sia stato possibile per me arrivare al punto di dover recitare una parte. Mi sento un personaggio pirandelliano e per l'occasione ho indossato la migliore delle maschere, deciso a far finta di niente perchè non voglio più intromissioni nella mia vita, tanto chi merita di sapere (quelle due o tre persone, e sono anche generoso!) chiederà e di conseguenza saprà per bocca mia.
A volte penso che la colpa sia esclusivamente mia, anche se non è vero in un certo senso è consolante, mi aiuta a focalizzare l'attenzione su di me, a considerarmi come il principio e la fine del dolore... se sono stato io a causare il male posso impegnarmi per rimettere insieme i pezzi; altre volte mi sento privo di forza, senza volontà, e a sentire il cuore ridotto a brandelli mi convinco che anche mettendoci tutta la buona volontà non riuscirò mai a farlo tornare com'era prima, e così mi sento malinconico.
Nonostante tutto rimango convinto di averci visto giusto, non è stato un caso a farci incontrare perchè non è per caso che ti si presenta davanti al naso quello che cercavi.
Innamorarsi è bello, difficile, doloroso ma non è mai sbagliato.

martedì 10 luglio 2007

Addio? No, arrivederci...

Doveva finire così, sotto sotto lo sapevo, non ci ho mai voluto credere ma lo sapevo. Ho accettato di farti una promessa perchè ero in debito (e non solo con te), ancora di più perchè me lo hai chiesto... e dirti "va bene" mi è stato difficile comunque, non sai quanto, se però ti può servire a me sta bene, tutto sommato ho la scorza abbastanza dura e supererò anche questo.
E poi una tra le tante frasi che ci siamo detti ha dato un senso a molto di quello che è successo; non troverò mai il modo di ringraziarti per quelle poche parole ma sappi che per me significano moltissimo.
Dovunque ci portino le strade che abbiamo scelto non sarò mai tanto lontano da non sentirti quando mi chiamerai, a presto...

venerdì 29 giugno 2007

Brave!

Colgo l'occasione della tregua successiva alla lenta presa di coscienza che ho da qualche ora eliminato dalla mia vita l'esame di analisi matemica per congratularmi con tutte le mie belle maturande. Le prove scritte sono finite, ora tocca agli orali... petto in fuori e testa alta e fate vedere quanto valete, io lo so ed è il momento che lo sappiano anche tutti gli altri!!!

lunedì 18 giugno 2007

Al passato, al presente, al futuro... insieme!

Ultimamente sono stato assente dal blog ma non avevo troppa voglia di mettermi a scrivere. Sono successe tante cose, non tutte piacevoli, e assieme alla tranquillità ho abbandonato anche questo mio angolo di pace.
Oggi però è diverso, oggi ho un ottimo motivo per tornare a scrivere e quel motivo è la mia bella siciliana. Certo che ne è passato di tempo, vero bella mora? Sembra ieri che ci siamo conosciuti ed invece sono passati giorni, settimane, mesi. Ti ho incontrata per caso ed eri una ragazzina piena di voglia di vivere, allegra, luminosa come il sole della tua terra, trasparente come il mare che ci separa, e ti ho vista crescere giorno dopo giorno; ti ho vista sorridere e ho sorriso anche io, ti ho vista stare male e sono stato male per te, perchè mi sono sentito inutile... non potevo aiutarti a cancellare il dolore e non sapevo come farti tornare a sorridere. Nonostante questo non hai avuto bisogno di me, ho scoperto la forza nascosta dalla dolcezza e sono stato fiero del coraggio con cui hai preso le tue decisioni e hai affrontato delusione e dolore. Ma soprattutto sono stato felice di vederti sorridere di nuovo, di sapere che eri di nuovo serena e pronta ad andare avanti; probabilmente ci saranno ancora periodi bui però se dovessi avere bisogno io ci sarò, e poi ormai so che hai grinta e coraggio da vendere!
Ma si sa, la vita non è tutta rose e fiori, ed avere a che fare con me è impegnativo. Abbiamo avuto qualche discussione ma in fondo sapevo che prima o poi sarebbe dovuto succedere, perchè mi stavo affezionando tanto e il fatto che fossi tanto distante, il non poterti dimostrare fisicamente quanto tengo a te per me era un grosso limite. Così è uscito fuori il mio lato impulsivo, cocciuto, testardo, arrogante ed è stato inevitabile allontanarci. Mi sono sentito arrabbiato, incompreso, forse anche un po' abbandonato, senza rendermi conto che ero stato io a spingerci verso quella situazione. Non poteva finire così però, lo sapevamo entrambi e nonostante tutto il destino ci ha spinto di nuovo uno verso l'altra, e quando è successo mi sono sentito sollevato perchè, come già ti ho detto una volta, la cosa migliore che può succederti quando perdi qualcosa di prezioso è ritrovarlo.
Avrei voluto che la situazione fosse diversa, che fossimo più vicini, mi sarebbe piaciuto abbracciarti quando ne hai avuto bisogno, ringraziarti per quello che hai fatto per me, per come mi hai aiutato ad essere migliore, e spero di poterlo fare un giorno, chissà!
C'è però una cosa che voglio dirti, forse non è molto ma ci tengo, hai un posto speciale nel mio cuore... e a dispetto del tempo che passa rimarrai sempre la mia bimba preferita!!!

Ti voglio bene,
Tru