giovedì 20 novembre 2008

Una storia...

Un uomo cammina solo per la strada, il passo stanco e pesante. Si ferma un attimo, il tempo di accendere una sigaretta, dare il primo tiro, espirare nicotina mista a vapore nella notte fredda. Alza lo sguardo per seguire le spire di fumo che si intrecciano e si perdono in un silenzio irreale. Stranamente nel bagliore alogeno delle infinite luci della città un angolo di cielo resta limpido, dal punto in cui si trova può vedere le stelle, suggestione di un mare di fiammelle accese nel concerto del buio... e si ritrova a pensare alla donna che ha amato. Da quanto non ha sue notizie? Un mese forse, forse un anno, a volte ha l'impressione di percepire l'arrivo di ricordi che cercano di fare breccia nel muro della quotidianità come se venissero da un passato remoto.

Si sono allontanati di comune accordo, stavano cercando di tenere vivo un sentimento nato morto per metà e vissuto all'ombra di bugie e tradimenti. Nonostante le voci che erano circolate quando alcune mezze verità erano infine venute a galla l'uomo sa che il suo amore era stato puro, scevro di ogni malizia, ma non per questo meno intenso o appassionato. Le aveva donato l'anima, ed era stato come prendere un grosso respiro e fare un salto nel vuoto senza sapere se la corda che ci si è legati alla vita si tenderà prima di schiantarsi al suolo. Ora che tutto è così diverso ripensa con un brivido al rischio che ha corso investendo tutto sè stesso in una storia priva di qualsiasi garanzia e si stupisce di avere trovato il coraggio di lasciarsi trasportare lasciando da parte ogni ritrosia, ogni prudenza, simile a vela gonfiata da un vento tanto forte quanto passeggero.

Lei però non lo ha mai amato davvero e lui in fondo questo lo ha sempre saputo. Ha sperato fino all'ultimo di riuscire a farle cambiare idea, ha sperato di strapparla al passato nonostante il futuro fosse nebuloso, insicuro. Ma lei è scappata per tornare tra le braccia di chi ha avuto la fortuna di rubarle il cuore. L'uomo ha sacrificato tanto di sè per lei, per amor suo è stato in silenzio quando gli ha chiesto di stare lontano, chè equilibri fragili come lacrime di cristallo correvano il rischio di essere spezzati. Con un sorriso amaro ripensa al detto che sua madre gli ripeteva spesso quando era piccolo... "chi ha il pane non ha i denti". Ogni rinuncia l'ha accettata per non vederla soffrire e perché era stanco di soffrire, ed anche se le botte che ha preso sono state tante e forti non ha rimpianti.

I rintocchi di una campana distante lo scuotono, la sigaretta accesa si offre ai timidi refoli di vento della sera, il fumo continua a salire alto in ampie volute, è stato solo un attimo, un attimo lungo una vita.

ON AIR: Simone Patrizi - Se poi mi chiami

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