sabato 29 settembre 2007

Il mio giorno più lungo

Credevo di essere pronto, invece no, non lo sono. Credevo di sopportare, di essere sulla strada buona per trovare la mia dimensione ma mi stavo nascondendo dietro un dito. Speravo non succedesse, lo desideravo, volevo che non succedesse mai.
Oggi credo eviterò di uscire di casa, reclusione volontaria finalizzata ad evitare incontri di quelli che ti tolgono il respiro. E' già successo e vedere è stato come prendere un pugno in pieno stomaco... e poi come se per un attimo tutto quello che mi circondava sparisse, perdesse concretezza, non avesse più nessun valore. Per pochi secondi mi sono sentito spento, vuoto, morto.
Non voglio che succeda ancora, assolutamente, categoricamente NO. Perché allora sento così vana questa opposizione? Ho sognato stanotte, l'ultimo sogno che ho ricordato dopo essermi svegliato non era particolarmente felice ed ha preceduto tutta una serie di eventi di eventi spiacevoli, ora sta succedendo di nuovo ed io non riesco a tranquillizzarmi, teso, una corda di violino già spezzata ma ancora inconsapevole.
Il mio cuore è sul punto di cedere... se mi senti lassù fa che questi giorni passino in fretta.

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