giovedì 7 febbraio 2008

Una volta tanto

Avete mai avuto la sensazione che la musica, mentre ascoltate, smetta di essere suono per trasformarsi in immagine?

A me è successo, di nuovo, oggi.

Ero quasi sicuro che l'album dei Negramaro non mi avrebbe colpito, che sarebbe scivolato senza alti nè bassi, poi però ho sentito questa canzone, un brivido lungo la schiena, e ho avuto un attimo di smarrimento.

Imprinting di sensazioni passate mentre rivedo me steso sul letto a fissare il soffitto nel lunghissimo pomeriggio... estate calda, aria a tratti soffocante. Ricordo il telefono sul comodino accanto a me, così vicino da sembrare irragiungibile e una lettera iniziata milioni di volte perché qualsiasi parola mi sembrava banale, inutile. Ricordo, stranamente, ogni pensiero, come se lo avessi partorito ora. Ricordo sopra ogni cosa di averla immaginata, incantevolmente assorta, immersa in un mondo del quale non avrei mai fatto parte, e di aver sperato che in quell'attimo anche lei pensasse a me...

[...]

Una volta tanto dimmi sempre,
sarà per sempre.
Quanto ti costa dirmi sempre se poi sempre è una bugia.

Prendimi in giro e dimmi sempre ah
sarà per sempre.
Ma che ti costa dirmi sempre se poi sempre è una bugia.

Se chiudo gli occhi forse sei
tutti gli errori quelli miei.
Almeno tu fossi poesia
saprei cantarti e così sia.

Chiudessi gli occhi affogherei;
è un fiume in piena di vorrei.

[...]

Se chiudo gli occhi non ci sei
in fondo a tutti i miei vorrei.
Almeno tu lasciassi scia, saprei come lavarti via.

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