domenica 27 maggio 2007

Casinò... o casìno?

"E non soltanto più tardi, ma già in quel momento stesso, mentre stavo ancora giocando, sentivo tutta la profondità di quel simbolo, vedevo nel giuoco l'immagine della vita, dove le cose vanno allo stesso modo, dove un'imperscriutabile irrazionale intuizione ci dà in mano i più potenti incantesimi, scatena le più grandi energie, dove, all'indebolirsi dei buoni istinti, si insinuano la critica e la ragione, che per un po' di tempo si destreggiano e oppongono resistenza, finchè in ultimo succede quel che deve succedere, senza che noi c'entriamo affatto, sopra la nostra testa."
(Herman Hesse, La Cura)

Ma allora la vita è un gioco e come tale devi prenderla, senza programmarla, organizzarla, progettarla, senza illuderti di  poterla  capire, perchè se inizi a riflettere sui motivi per cui succede quello che succede sei già stato sconfitto, e niente potrà restituirti quello che ti è stato tolto senza che neppure te ne rendessi conto.
(RuB, Un ex foglio bianco come tanti altri)



P.S. lo so che Hesse è più bravo, ma è competendo con i grandi che ci si migliora (e comunque bugia, non sono in competizione con Hesse, ci manca solo questo!!! )

sabato 26 maggio 2007

Quando, Quando

Tu dimmi quando, quando
dove sono i tuoi occhi e la tua bocca
forse in Africa che importa.

Tu dimmi quando, quando
dove sono le tue mani ed il tuo naso
verso un giorno disperato
ma io ho sete
ho sete ancora.

Tu dimmi quando, quando
non guardarmi adesso amore
sono stanco
perché penso al futuro.
Tu dimmi quando, quando
siamo angeli
che cercano un sorriso
non nascondere il tuo viso
perché ho sete, ho sete ancora.
ETC... ETC...


E vedi che se vieni un po' più vicino te lo dico io quando, anzi, te lo faccio sentire in mezzo ai sensi; e maledizione eterna per tutte le domande a cui non so rispondere (a partire da quelle dei quiz alla tivì e a continuare con tutte le altre). PUNTO.

venerdì 25 maggio 2007

Una finestra anche per me?

Oh can't you see what my love has done,
What it's doing to me
...
Please don't ever let me out of here

domenica 6 maggio 2007

Ai confini della realtà

Fuori c'è il sole, vorrei uscire ma per andare dove? Passano i minuti, uno dopo l'altro, sempre uguali a sè stessi eppure irripetibili. Magari potrei stendermi sul letto, a dire il vero sono stanco, ieri ho fatto tardi anche se non ero dell'umore ideale per stare in compagnia. Tuttavia non ce l'ho fatta a dire di no, ho pensato che distrarmi mi avrebbe fatto bene, e poi c'era il mare, il mare di notte, il mare che si trasforma continuamente anche se lo guardi e ti sembra lo stesso di sempre. Ero in cerca della chiave di volta dei castelli di sabbia mista a sogni e ambizioni che io stesso ho creato, tanto spazio nella testa ne ho in abbondanza... ma non penso di averla trovata; ogni pensiero si contorce, si raggomitola e scappa, sfugge alle manipolazioni della logica per rifugiarsi nelle oscure dimore dell'irrazionalità e da lì torna ad affacciarsi al presente togliendo nitidezza alle immagini, perchè gli occhi guardano e guardano ma anche loro hanno dei limiti e se i meccanismi di messa a fuoco non funzionano a dovere è normale che il mondo si presenti tanto sfocato da essere a malapena distinguibile.
Dicevo... non ho trovato il cifrario dei miei pensieri, però a ben guardare credo di essere stato vicino a fare la sospirata scoperta, mi sembra di essere in una di quelle strane situazioni in cui sai a cosa stai pensando ma non riesci ad esprimerlo... è un po' come sognare, svegliarsi e vedere le immagini che solo un istante prima sembravano così reali perdersi in una nebbia indistinta di sensazioni a metà. Anzi, sapete cosa vi dico? Mi sento esattamente così, come uno che ha appena ascoltato la spiegazione del perchè la sua vita abbia preso sentieri insidiosi e sconosciuti e difficili da percorrere e dopo aver fatto la più ovvia delle considerazioni (cioè dopo aver gridato "WOW, che figata!!!") abbia dimenticato come un coglione il nodo gordiano della faccenda. A pensarci è una situazione molto cinematografica, stai camminando chiedendoti chi te l'ha fatta fare a scegliere la strada più faticosa quando non sai nemmeno dove vada a finire ed ecco che, proprio quando vorresti mollare e tornartene nel comfort di una sbrilluccicante casa del terzo millennio (full-optional, ovviamente), salta su dal nulla... come vogliamo chiamarlo? spirito guida? si, direi che va più che bene, aggiudicato!... dunque dicevamo... salta su dal nulla il tuo spirito guida e ti spiega che hai intrapreso (inconsciamente magari ma a questo dovevi pensarci prima di infilarti le scarpe e uscire di casa) un lungo e faticoso cammino che ti condurrà all'acquisizione di una piena e matura consapevolezza di te. Lì per lì pensi solo che sarebbe il caso di porre un freno all'abuso di alcolici e sostanze stupefacenti (anche se considerando che ti hanno fatto appena vedere il tuo spirito guida forse potresti fartene ancora un po' in compagnia di due o tre persone che ne hanno bisogno) e continui a camminare sperando la notte non ti raggiunga prima che tu abbia raggiunto una qualsiasi forma di civiltà; ma ormai il tarlo ha scavato un minuscolo buchino e sta iniziando a tirare su la sua casetta prima di fotterti del tutto il cervello. Mio caro tarlo, il tuo lavoro lo stai facendo alla grande, con me poi hai materiale a volontà, ma non cantare vittoria... sotto sotto le idee ce le ho ben chiare, è solo che non ho ancora trovato il sistema per schiarirle pure a chi mi sta intorno!

P.S. Oddio, credo di aver perso il filo logico un numero di volte tendente ad infinito, il che mi porta a rifiutare di rileggere quello che ho scritto, il che mi porta a scusarmi anticipatamente.

P.P.S. Prima che qualcuno alluda (vi conosco bene... vecchie volpi!) vi faccio presente che non mi sono drogato nè ho bevuto prima di sedermi al piccì, io non le faccio mica 'ste cose...eh!!!!!

3000+

Ce l'abbiamo fatta, finalmente abbondantemente superate anche le 3000 visite, tantissime gradite, qualcuna un po' meno, l'importante è che qualcuno abbia deciso di passare di qui e di fermarsi a leggere un po'... chissà che non possa essere un ulteriore incentivo al ritorno alla lettura, anche se in forma digitale.
Grazie a tutti, di tutto.

lunedì 30 aprile 2007

readme.STR

Basta... oggi me la prendo di ferie... oggi la mente va in sciopero, il suo lavoro ultimamente è stato massacrante e non ha potuto neanche ottenere un aumento della retribuzione, quindi si, è giusto che si metta a protestare e smetta di rimuginare... tanto sappiamo tutti che è la classica storia del cane che si morde la coda, puoi lasciare vagare i pensieri e credere per un attimo che si allontanino... pia illusione... è solo un attimo di dolce smarrimento prima di tornare a focalizzare le attenzioni su "Il Problema" (con maiuscole d'obbligo).
E allora sciopero, ma prima una cosa che mi tengo dentro da troppo e che voglio lasciare uscire, fate conto che sia stato morso da un serpente e stia succhiando il veleno che ho dentro per sputarlo fuori... fa male ma è per il mio bene. Non so se le persone a cui vorrei rivolgere queste parole le leggeranno mai, spero tanto di si perchè devono sentirsi come io mi sono sentito... devono sentirsi peggio... devono sentire l'odio.
Padre, mi perdoni perchè ho peccato... non ho mai avuto tanta presunzione da ritenermi aldisopra degli altrui giudizi (il mio senso di superiorità si ferma un gradino prima fortunatamente), ma vado fiero di almeno una cosa di me, il non lasciarmi andare a facili giudizi superficiali. Non mi piace parlare senza sapere come stanno davvero le cose, mentre qualcuno con me lo ha fatto, e lo ha fatto in maniera che io non potessi sapere chi è, e lo ha fatto cercando di farmi credere che dietro a tutto ci fosse qualcun'altro (povero te, potevo mai credere che un fratello si comportasse così con me?), e lo ha fatto senza il minimo rispetto dei sentimenti di tante persone. Poteva essere una storia tra me e te, non avrei avuto problemi ad affrontarti a viso aperto io... non ne ho neppure adesso, avresti potuto parlarmi, avresti potuto fare quello che ti pare, io ci sarei stato senza tirarmi indietro perchè se c'è tanta amarezza in queste mie parole dipende dall'importanza che aveva per me questa faccenda. Invece hai dovuto tirare dentro tutti e anche qualcuno di più, perchè no... non potevo stare male solo io... non poteva essere una questione mia e tua... non poteva soffrire una sola persona (forse lo meritavo, sicuramente lo avrei accettato). E in  questo stupido gioco al massacro non hai avuto neppure la dignità di farti riconoscere, seminatore di dubbi e incertezze, tanto che ora guardo a persone che prima erano costanti presenze nella mia vita con sospetto, ed è una cosa che non mi piace, perchè ho tutti i difetti del mondo ma sospettoso non lo sono mai stato... al contrario, ho sempre creduto alle persone e all'ideale romantico (chiamatemi pure utopista, non mi dispiace) che ognuno porti con se qualcosa di buono; ora ho cambiato idea e lo confesso con amarezza e con tristezza... mi sento come un bimbo a cui hanno rivelato che Babbo Natale non esiste (eppure qualche dubbio rimane)... ma quel che è peggio è che mi sento svuotato. Volevi colpire per fare male? Ci sei riuscito alla grande, le mie congratulazioni, per colpirmi più in basso avresti solo potuto prendermi a martellate i piedi.
Non hai idea di come mi senta io in questo momento, non hai idea di come si sentano in questo momento altri protagonisti di una storia che con te non aveva nulla a che fare, spero che queste parole ti abbiano fatto capire che ogni gesto ha delle conseguenze (fosse pure una cosa semplice come un sms), e che quello che ci rende Persone è il sapercene assumere le responsabilità... pensaci le prossime volte che ti capiterà di chiederti se sei a posto con la coscienza.

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P.S. (tanto per cambiare completamente discorso)
spero che ti senta meglio, per quanto brutto possa sembrare il presente prima o poi le nuvole vanno via e torna il sole. A proposito, visto che oggi piove (fuori e dentro)? Sembra che il brutto tempo durerà ancora per un bel po' ma non fa niente, l'importante è avere un ombrello sotto cui ripararsi e io ce l'ho, e quello che è mio è tuo, possiamo camminare insieme per un po', ti accompagno, dove sei diretta? Capisco, non sai, in fondo non conosci ancora bene il posto in cui ti trovi ma non preoccuparti, l'importante è che non ti bagni; tranquilla, per me non è un problema farti posto sotto il mio ombrello. E non ringraziarmi perchè non ho fatto niente, ci sarà un giorno in cui avremo da ringraziare entrambi, ma quel giorno non è oggi... oggi stiamo in silenzio... ad ascoltare le gocce sui vetri... le parole usciranno da sole quando sarà il momento...

domenica 29 aprile 2007

Siamo una canzone...

Che sensazione strana... ascolti una canzone e la senti sottopelle, ti scuote, strappa via un pezzo di quello che sei, ed è come se l'avessi scritta tu, come se ogni singolo pensiero avesse deciso di prendere vita e diventare musica e parole. E' successo non molto tempo fa per diversi motivi con gli Afterhours, succede ora di nuovo per altri motivi (che forse altri non sono) con i Marlene Kuntz... brani scoperti per caso, ma quando li senti addosso come un vestito tagliato su misura forse un caso non è...


QUELLO CHE NON C'E' (Afterhours)
Ho questa foto di pura gioia
E' di un bambino con la sua pistola
Che spara dritto davanti a se
A quello che non c'è
Ho perso il gusto, non ha sapore
Quest'alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Arriva l'alba o forse no
A volte ciò che sembra alba
Non è
Ma so che so camminare dritto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
Rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in se
A quello che non c'è
Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è
Curo le foglie, saranno forti
Se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull'acqua e
Su quello che non c'è
Ed ecco arriva l'alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da se, fottendomi da me
Per quello che non c'è

NUOTANDO NELL'ARIA (Marlene Kuntz)
Pelle: è la tua proprio quella che mi manca
in certi momenti e in questo momento
è la tua pelle ciò che sento nuotando nell'aria.
Odori dell'amore nella mente dolente, tremante, ardente:
il cuore domanda cos'è che manca
perchè si sente male, molto male, amando, amando, amandoti ancora.

Nel letto, aspetto ogni giorno un pezzo di te
un grammo di gioia del tuo sorriso e non mi basta
nuotare nell'aria per immaginarti: se tu sapessi che pena.
Intanto l'aria intorno è più nebbia che altro
l'aria è più nebbia che altro

E' certo un brivido averti qui con me
in volo libero sugli anni andati ormai
e non è facile, dovresti credermi,
sentirti qui con me perchè tu non ci sei.
Mi piacerebbe sai, sentirti piangere,
anche una lacrima, per pochi attimi.
Mi piacerebbe sai...